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MONDO

Terremoto in Nuova Zelanda, revocato allarme tsunami

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Un potente terremoto di magnitudo 8.1 si è verificato venerdì (la serata di giovedì in Italia) nell'Oceano al largo della costa della Nuova Zelanda, facendo scattare per alcune ore evacuazioni e allarmi tsunami in tutto il Pacifico meridionale. Si tratta della seconda forte scossa che ha colpito il Paese in poche ore. Un terremoto in mare aperto di magnitudo 7.3 aveva svegliato molte persone durante la notte in tutta la Nuova Zelanda. Anche se entrambi i terremoti hanno attivato sistemi di allarme, nessuno dei due sembra rappresentare una minaccia diffusa per le vite o le principali infrastrutture.

Le onde più grandi sono passate, l'allerta tsunami terminato ed è pertanto possibile rientrare nelle case in Nuova Zelanda. A dare alcune ore dopo l'annuncio su Twitter il ministro della Conservazione del patrimonio naturale, Kiri Allan. "L'istituto di ricerca GNS Science ha informato che le onde più grandi sono passate - scrive Allan - e quindi l'allerta tsunami declassato a pericolo di forte mareggiata per le aree fin qui coinvolte. Tutte le persone che sono state evacuate dalle loro abitazioni - annuncia - possono ora farvi ritorno. Rimane in vigore - conclude - il suggerimento di non andare su spiagge e zone costiere".
  Anche Auckland era compresa fra le aree a rischio tsunami. Da sabato è in programma la sfida per l'America's Cup fra i detentori neozelandesi e Luna Rossa. Nella zona costiera l'evacuazione si è svolta in modo ordinato.

Il sistema statunitense di allarme tsunami ha anche segnalato che la scossa più forte potrebbe causare onde di tsunami comprese tra 1 e 3 metri nella Polinesia francese e onde fino a 1 metro a Niue, Nuova Caledonia e Isole Salomone. L'U.S. Geological Survey ha affermato che la scossa più forte ha avuto un epicentro nelle remote isole Kermadec a una profondità di 19 chilometri (12 miglia). La scossa precedente aveva invece avuto un epicentro a una profondità di 21 chilometri sotto l'oceano, a circa 174 chilometri a nord-est della città di Gisborne. Tale scossa è stata avvertita in tutta la Nuova Zelanda e dagli abitanti delle principali città di Auckland, Wellington e Christchurch. Nel 2011, un terremoto di magnitudo 6,3 colpì la città di Christchurch, uccidendo 185 persone e distruggendo gran parte del suo centro.

Secondo lo Tsunami Center degli Stati Uniti, ad essere interessati potrebbero essere anche le coste dell'Ecuador, della Colombia, delle Fiji, delle Isole Cook, di Pohnpei, delle Isole Pitcairn, di Wallis e Futuna, delle Isole Samoa, delle Solomon, della Polinesia francese, del Costa Rica, di Vanuatu, del Nicaragua, di Panama, Messico, Antartide, Nauru, Australia, Cile, Perù, Hawaii.