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ITALIA

La tragedia premeditata

Terrore sul bus, Sy voleva una strage sulla pista di Linate

Trovato il video della rivendicazione: "Viva il panafricanesimo, combattiamo i governi corrotti e critichiamo la politica europea che sfrutta l'Africa", diceva l'autista senegalese. Per lui processo immediato, accuse schiaccianti ma per fortuna era un "lupo solitario"

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Il gesto dell'autista Ousseynou Sy era premeditato con l'obiettivo di compiere una strage sulla pista dell'aeroporto di Linate. L'uomo, che sarà sottoposto a processo immediato, dovrà rispondere di strage, sequestro di persona, incendio, resistenza e lesioni. Il tutto aggravato dalla minore età delle vittime e con finalità di terrorismo.

I due mesi di indagini serrate da parte del Ros di Milano e dei carabinieri del Nucleo informativo con gli interrogatori dei 50 alunni presenti, i rilievi scientifici, la ricostruzione di ogni fase del sequestro, hanno rafforzano l'ipotesi che volesse fare una strage sulla pista dell'aeroporto. La procura è pronta a giorni a chiudere il caso e a procedere con la richiesta di giudizio immediato. Nessuna richiesta di perizia psichiatrica è stata avanzata. Sy, che potrà chiedere il rito abbreviato, rischia sulla carta l'ergastolo. Da imputazione l’uomo aveva “l’intento di condizionare i pubblici poteri in relazione alle politiche in materia di accoglimento degli stranieri, di intimidire la popolazione”.

La ricostruzione dei fatti
Le accuse sono sostenute da elementi concreti. L'autista aveva un coltello, forse una pistola giocattolo, ha cosparso il pavimento dell'autobus con dieci litri di benzina, era in possesso di un accendino, si è fatto consegnare i cellulari, ha bloccato le porte del mezzo con delle catene, ha fatto legare le mani ai passeggeri, ha attivato sul pannello luminoso esterno la scritta 'fuori servizio', ha oscurato i finestrini, compiendo un sequestro durato circa 40-50 minuti e che non ha avuto esiti drammatici grazie all'intervento dei carabinieri di San Donato Milanese. Un gesto con l'aggravante della finalità del terrorismo, "rappresentate dall'intento di condizionare i pubblici poteri in relazione alle politiche in materia di accoglimento degli stranieri è di intimidire la popolazione". Deve anche rispondere dell'incendio in cui sono rimasti feriti sette carabinieri. 

Il video di rivendicazione
È stato trovato dalla procura di Milano anche il video con cui Ousseynou Sy rivendica il suo gesto. Si tratta di "un proclama" della durata di 37 minuti circa che durante il caricamento è rimasto 'bloccato' a causa della sua lunghezza e che per questo non è mai finito in rete. Recuperato grazie alla collaborazione di Google, nel video si vede l'autista che con "calma angosciante" offre un'"analisi politica che è un attacco fermo ai governi africani. Non è una chiamata alle armi o un invito a compiere atti terroristici", spiega Alberto Nobili, alla guida del pool antiterrorismo della procura di Milano, "ma la spiegazione dell'ideologia del panafricanesimo per cui l'Africa deve essere autonoma". L'invito è "a combattere i paesi africani corrotti che svendono l'Africa e una critica alle politiche europee di chi affama l'Africa e costringe le persone a scappare via rischiando la morte in mare. Il riferimento è alle politiche europee ed italiane, ad esempio cita il vicepremier Luigi Di Maio come uno che condivide la sua idea sulla necessità di smetterla con le politiche di sfruttamento". Nel video girato dallo stesso autista con il cellulare, qualche giorno prima della tentata strage, c'è una musica orientale a fare da sottofondo. Le immagini girate e il testo in italiano non sono pubblicabili per i titolari dell'inchiesta: "E un video forte che da un lato potrebbe generare il rischio di segnali di emulazione e dall'altro il rischio ancora maggiore di odio verso gli africani. Si tratta di una decisione dettata da una forte esigenza di opportunità", spiega Nobili. 

Cittadinanza e medaglia al valor civile
Intanto arriverà in Consiglio dei ministri questo pomeriggio la proposta di concedere la cittadinanza per meriti speciali a Ramy Shehata e Adam El Hamami, i due ragazzi della scuola media Vailati di Crema che “con il loro coraggioso comportamento erano riusciti a sventare il 20 marzo scorso il tentativo di dirottamento dello scuolabus”. Così il Viminale. “Ritengo che i giovani abbiano reso eminenti servizi al nostro Paese”, scrive il ministro dell’Interno Matteo Salvini nella relazione che ha accompagnato la proposta di concessione. I due ragazzi, si legge nella relazione del ministro, hanno “contribuito, con il proprio gesto di alto valore etico e civico, a sventare la tentata strage, posta in essere il 20 marzo 2019 ai danni di 51 ragazzi sullo scuolabus in marcia lungo la strada provinciale Paullese in San Donato Milanese”. Non solo. Salvini consegnerà la medaglia d’oro al valor civile alla scuola media statale Giovanni Vailati perché “con straordinario coraggio ed eccezionale spirito di iniziativa il personale docente e non docente e i 51 studenti fronteggiavano il conducente dell’autobus… allertavano i Carabinieri… e riuscivano a liberarsi… Splendido esempio di generosa solidarietà e straordinaria abnegazione, orientati alla difesa del più alto valore della vita umana”.