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ITALIA

Anni di piombo

Terrorismo, in Francia legali ex brigatisti denunciano 'violazioni'

Irène Terrel, legale storica degli ex militanti dei gruppi terroristici italiani fuggiti in Francia afferma: "Stesse procedure in cui ho dovuto prendere le difese di queste persone come 30 anni fa" 

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Avvocatessa Irène Terrel
di Tiziana Di Giovannandrea
Gli avvocati dei 10 ex terroristi italiani arrestati in Francia denunciano violazioni nei confronti dei loro assistiti: "Stanno violando i diritti di queste persone".

Per gli ex terroristi la scorsa settimana è iniziata, nel paese d'Oltralpe, la procedura di estradizione in Italia.

In una conferenza stampa organizzata dalla Lega per i Diritti Umani (LDH). "Devo tornare oggi, - ha dichiarato Irène Terrel, legale storica degli ex militanti dei gruppi terroristici italiani fuggiti in Francia -, sulle stesse procedure in cui ho dovuto prendere le difese di queste persone 30 anni fa. E in cui, fra l'altro, furono emessi pareri sfavorevoli all'estradizione".
"Il potere politico, - ha specificato l'avvocatessa specializzata in diritto degli stranieri ed in ambito sociale -, si permette oggi di chiedere a dei giudici di modificare le loro sentenze del passato che fra l'altro hanno acquisito la forza del passato in giudicato". Questa ha aggiunto l'avv. Irène Terrel: "È una violazione dei diritti, innanzitutto la violazione frontale dell'autorità della 'cosa passata in giudicato".

Gli avvocati si sono mostrati preoccupati di non avere alcuna garanzia che i loro clienti, se saranno estradati, possano di nuovo essere giudicati in Italia, come prevede la legge francese per chi è stato giudicato in contumacia in un paese e in seguito vi fa ritorno. 
"Avviare queste procedure di estradizione, - ha insistito l'avv. Terrel - è anche una violazione del diritto all'asilo formalmente concesso dalla Francia, prima con il rifiuto di estradare, poi con i permessi di soggiorno che ha concesso a queste persone". 

I legali hanno anche denunciato le parole del Ministro della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, che in un'intervista a Rtl, ha chiesto se la Francia: "Avrebbe accettato che uno degli autori della strage del Bataclan, ad esempio, vivesse tranquillamente per 40 anni in Italia". Michel Tubiana, presidente della LDH, ha dichiarato che: "È un paragone totalmente fuori posto" mentre un altro legale della Lega per i Diritti Umani,  Antoine Comte ha parlato di "Scorciatoie penose". Il terzo avvocato, Jean-Louis Chalanset ha detto: "La sinistra radicale italiana era all'inizio un'autodifesa contro i fascisti e la Polizia che sparava nelle manifestazioni. Paragonare questo ad attentati fatti alla cieca, significa fare disinformazione". 
 
La decisione di procedere all'operazione, che ha portato all'arresto dei 10 ex terroristi italiani, è stata presa direttamente dal presidente francese Emmanuel Macron, secondo quanto ha riferito l'Eliseo. La presidenza sottolinea che Macron ha deciso di "trasmettere alla Procura i 10 nomi sulla base di domande italiane che riguardavano in origine 200 persone. L'Eliseo ha precisato che la decisione del presidente Emmanuel Macron "si colloca strettamente nella logica della 'dottrina Mitterrand' di accordare l'asilo agli ex brigatisti, eccetto ai responsabili di reati di sangue'".