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MONDO

Terrorismo

Terrorismo, identificato un secondo londinese tra i carcerieri dell'Isis

Si tratta di Alexanda Kotey, 32enne di origine ghanese e greco-cipriota, che si è convertito all'islam a vent'anni

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Jihadi John (Ansa)
Dopo 'Jihadi John', il boia dell'Isis, un secondo londinese è stato identificato fra i carcerieri del sedicente Stato Islamico. L'uomo e altri miliziani tenevano prigionieri gli ostaggi occidentali, molti dei quali decapitati. Il Washington Post rivela che si tratta di Alexanda Kotey, 32 anni, convertito all'Islam, di padre ghanese e madre greco-cipriota, cresciuto a West London. L'identificazione, avvenuta attraverso una inchiesta congiunta del Post e BuzzFeed, è stata confermata da fonti dell'intelligence.      

Kotey potrebbe essere uno dei quattro carcerieri soprannominati i "Beatles" per il loro forte accento inglese, tristemente noti per le torture inflitte agli ostaggi. L'ipotesi è che si tratti dell'uomo soprannominato "Ringo", o forse "George". Secondo gli ostaggi liberati, i quattro britannici avevano sempre il volto coperto ed erano i carcerieri più crudeli: sottoponevano i prigionieri a pestaggi, false esecuzioni e alla tortura del waterboarding, l'annegamento simulato. 

Il carceriere si sarebbe convertito all'Islam a vent'anni, dopo aver sposato una donna musulmana da cui ha avuto due figli ma dalla quale si è poi separato. A Londra frequentava la stessa moschea di Jihadi John, il boia dello Stato islamico identificato come il londinese Mohammed Emwazi, di origine kuwaitiano, poi ucciso in un raid americano.

Legato al gruppo estremista islamico dei "London boys", Kotey ha lasciato la Gran Bretagna nel 2009, quando si è recato nella Striscia di Gaza nell'ambito di un convoglio umanitario organizzato dal controverso deputato britannico George Galloway.