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MONDO

Media francesi

Terrorismo, il killer di Marsiglia viveva ad Aprilia fino a tre anni fa

I Pm di Roma indagano sui contatti in Italia dell'attentatore 

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Ahmed Hanachi, l'uomo responsabile dell'attacco di domenica a Marsiglia, dove ha accoltellato a morte due ragazze prima di essere ucciso da un soldato, aveva vissuto anche in Italia, dove dal 2009 al 2017 avrebbe beneficiato di un permesso di soggiorno, scaduto a gennaio scorso e di cui avrebbe chiesto il rinnovo. È quanto riportano diversi media francesi, citando fonti vicine al dossier. 

Sposato con un'italiana
Almeno fino a tre anni fa l’uomo era ad Aprilia, sposato con una donna italiana da cui poi ha divorziato. Si arrabattava con lavoretti salutari nei campi e nei cantieri, e ha fatto in tempo ad accumulare un paio di arresti per spaccio e furto prima di sparire nel nulla. 

Conoscenti: ad Aprilia 'non sembrava radicalizzato' 
"Non sembrava radicalizzato. Aveva modi e stile di vita occidentali". A dirlo alcuni conoscenti ad Aprilia di Ahmed Hanachi. La scorsa notte polizia e carabinieri hanno perquisito l'abitazione degli ex suoceri dell'uomo, entrambi pensionati, che vivono nella cittadina in provincia di Latina. 

Inchiesta della Procura di Roma sui contatti di Hanachi
Associazione con finalità di terrorismo. E' l'ipotesi di reato formulata dalla Procura di Roma che avvierà un procedimento contro ignoti per far luce sui contatti italiani di Ahmed Hanachi. In particolare è emerso che l'uomo, con passaporto tunisino, era arrivato in Italia dalla Francia nel 2006.  E' il secondo caso di terrorismo che lambisce la zona di Aprilia, dopo Anis Amri, l'attentatore del mercatino di Natale di Berlino che aveva vissuto a Campoverde. Nella zona in meno di un anno e mezzo sono stati espulsi quattro tunisini per motivi di sicurezza nazionale, ovvero per presunti legami con lo jihadismo.

Il killer noto in Francia per reati comuni
L'uomo, secondo quanto riferito ieri dal procuratore francese anti-terrorismo François Molins, era noto per piccoli reati comuni ai servizi di polizia dal 2005, con sette identità diverse: una di queste lo identificava come Ahmed H., nato in Tunisia nel 1987. Era stato fermato il 29 settembre a Lione per furto e rilasciato poi il giorno successivo, cioè 24 ore prima dell'attacco, per mancanza di prove. Alla polizia aveva esibito un passaporto tunisino e dichiarato di vivere a Lione, di essere senzatetto, divorziato e con problemi di droga.

Fermato e portato alla frontiera
Stando a una fonte vicina al dossier, citata sempre dai media francesi, l'uomo, che ha dichiarato di essere entrato in Francia nel 2003, era stato fermato e ricondotto alla frontiera dal prefetto del Var, prima di essere rimesso in libertà dopo due giorni, per mancanza di posti nel centro di identificazione ed espulsione e per un problema con il documento di identità.
 
Indagine sul ritorno in libertà
Il ministro dell'Interno francese, Gerard Collomb, ha chiesto ieri all'Inspection générale de l'administration (Iga) un'indagine per accertare perché il killer sia stato rimesso in libertà alla vigilia dell'attacco; e le conclusioni dovranno essere consegnate in settimana. Secondo Le Parisien l'uomo era in Francia in situazione irregolare, ma dopo l'arresto di venerdì per furto non era stato possibile trasferirlo in un centro per due motivi: in primo luogo perché il centro di espulsione (Cra in francese) era pieno, e poi perché in prefettura era assente la persona incaricata di firmare l'obbligo di lasciare il territorio francese.