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POLITICA

"Da alcuni Br dichiarazioni irrispettose"

Terrorismo. Mattarella: democrazia miglior antidoto alla violenza

"Non dimenticare significa anche fare i conti con questa storia che ha attraversato la vita della Repubblica e ha messo a dura prova quella costruzione democratica - sottolinea il Capo dello Stato - che il popolo italiano è riuscito a erigere dopo la Liberazione e che la Costituzione ha reso un patrimonio di valori, non soltanto di norme giuridiche"

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"Il nostro Paese è stato insanguinato, dalla fine degli anni '60, da aggressioni terroristiche di differente matrice, da strategie eversive messe in atto, talvolta, con la complicità di soggetti che tradivano il loro ruolo di appartenenti ad apparati dello Stato, da una violenza politica che traeva spinta da degenerazioni ideologiche, persino da contiguità e intrecci tra organizzazioni criminali e bande armate". Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia al Quirinale nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo. Lo spirito del Giorno della Memoria - sottolinea il Capo dello Stato è "rafforzare la democrazia che è il migliore antidoto che conosciamo contro la violenza, la sopraffazione, a tutela della vita e della persona".

"Tante, troppe persone- aggiunge- sono state assassinate barbaramente e vilmente. Tanti nostri concittadini sono stati colpiti, feriti, hanno portato e portano ancora i segni di quella insensata brutalità. Donne e uomini delle forze dell'ordine, professori, studenti, magistrati, giornalisti, uomini politici, dirigenti d'azienda, commercianti, operai, sindacalisti, militari, amministratori pubblici. Sono divenuti bersaglio perchè individuati come simboli, oppure perchè l'odio ha preso la forma del desiderio di annientamento, del messaggio trasversale di morte. La logica criminale - e non poteva essere altrimenti- alla fine si e' impossessata anche del più ideologico dei gruppi terroristici".

"Non pochi tra coloro che hanno seminato morte e violenza hanno finito di scontare la loro pena e dunque hanno avuto la possibilità di reinserirsi nella società - prosegue Mattarella - Le responsabilità morali e storiche tuttavia non si cancellano insieme con quelle penali, e questo impone un senso di misura, di ritegno, che mai come a questo riguardo appare indispensabile". E aggiunge:  "Ci sono stati casi purtroppo in cui questa misura è stata superata, con dichiarazioni irrispettose e, talvolta, arroganti, che feriscono e tentano di ribaltare il senso degli eventi, di fornire alibi di fronte alla storia. Questo non può essere consentito".

Mattarella conclude: "Non dimenticare significa anche fare i conti con questa storia che ha attraversato la vita della Repubblica e ha messo a dura prova quella costruzione democratica, che il popolo italiano è riuscito a erigere dopo la Liberazione e che la Costituzione ha reso un patrimonio di valori, non soltanto di norme giuridiche".