Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/tgr-Leonardo-del-2015-e-coronavirus-perche-non-ci-sono-legami-con-epidemia-in-corso-82c8d1c3-e9e1-46b2-aad2-e2f54a778e2a.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

​Tgr Leonardo del 2015 e coronavirus: nessun legame con l'epidemia in corso

Un vecchio servizio su un altro virus ingegnerizzato in un laboratorio cinese fa riesplodere sui social la teoria del complotto. La smentita di Nature: “Gli scienziati sono convinti che un animale sia la fonte più probabile del coronavirus”

Condividi
di Andrea BettiniRoma
L'ultima notizia senza fondamento diffusa su internet sulla pandemia in corso prende spunto da un vecchio servizio (assolutamente corretto) di Tgr Leonardo. Un servizio andato in onda nel 2015, che parla di un coronavirus ingegnerizzato in Cina e che è basato su un articolo scientifico pubblicato all'epoca su Nature. Decontestualizzato ad arte, è diventato una miniera d'oro per i complottisti e ha spinto persino la prestigiosa rivista scientifica a smentire categoricamente il legame fra quella ricerca e la malattia che si è diffusa da qualche mese in tutto il mondo.

Cosa dice il servizio del 2015
Il servizio di Tgr Leonardo descrive una ricerca condotta in Cina: la creazione di un nuovo virus polmonare per fini di studio. L'esperimento fu condotto innestando una proteina presa dai pipistrelli sul virus della Sars ricavato da topi. Fu così creato un virus capace di infettare anche l'uomo e la vicenda originò anche un dibattito sull'opportunità di svolgere studi di questo tipo.

La teoria del complotto
A un primo sguardo, i paralleli con la pandemia in corso non mancano ed è proprio questo che ha causato un passaparola sui social capace di intasare rapidamente molte chat di WhatsApp. Il coronavirus che sta causando migliaia di morti in tutto il mondo è dunque stato creato anni fa in laboratorio in Cina? Si è diffuso per un errore umano o peggio ancora per la precisa volontà di qualcuno?

Non è lo stesso virus
La risposta è categorica: non c'è alcun legame con quella vicenda. Innanzitutto il virus di cui parla il servizio di Tgr Leonardo è un altro e, fra l'altro, il SARS-COVID2 non deriva dai topi. Inoltre studi scientifici hanno già preso in considerazione l'eventualità che si sia stato creato dall'uomo e hanno concluso che l'ipotesi non ha alcun fondamento. In un articolo (https://www.nature.com/articles/s41591-020-0820-9 ) pubblicato da alcuni ricercatori su Nature Medicine il 17 marzo scorso si legge: “Non crediamo che alcuno scenario che abbia origine in laboratorio sia plausibile”. A firmarlo sono Kristian G. Andersen dello Scripps Research Institute, Andrew Rambaut dell'Università di Edimburgo, Ian Lipkin della Columbia University, Edward Holmes dell'Università di Sydney e Robert Garry della Tulane University.

La nota di Nature
Il diffondersi della notizia sui social ha spinto persino Nature a intervenire. All'inizio di un articolo che parla della ricerca del 2015 (https://www.nature.com/news/engineered-bat-virus-stirs-debate-over-risky-research-1.18787 ) è stata inserita questa nota: “Sappiamo che questo articolo è usato come punto di partenza per teorie non verificate secondo le quali il nuovo coronavirus che causa la COVID-19 è stato ingegnerizzato. Non c'è alcuna prova che questo sia vero: gli scienziati sono convinti che un animale sia la fonte più probabile del coronavirus”.