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TECH

Apple mette in guardia gli utenti sui tentativi di phishing

Hacker contro iCloud, Tim Cook in Cina

Il Ceo di Apple, Tim Cook, è andato a Pechino dove ha incontrato un leader cinese di altissimo livello. E' successo un paio di giorni fa dopo gli attacchi hacker al servizio iCloud cinese che, secondo un sito specializzato, sarebbe “di origine governativa”. Apple avvisa gli utenti sugli attacchi ma non commenta l'incontro in Cina.

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Il Ceo di Apple, Tim Cook
Tim Cook ha avuto colloqui a Pechino con il vice premier, ministro Ma Kai e, a quanto riferisce l’agenzia Nuova Cina, i due si si sono scambiati  "le loro opinioni sulla protezione dei dati personali degli utenti" del gruppo americano.

Durante l’incontro hanno inoltre discusso su "come rafforzare la cooperazione in materia di informazione e di  comunicazione", ha riferito l’agenzia di Stato cinese, senza aggiungere  ulteriori  dettagli.

Secondo l’agenzia France Presse, un portavoce di Apple non è stato in grado di rispondere a domande su questo incontro, ma è noto che il Ceo effettua visite regolari in Cina, uno dei maggiori mercati per Cupertino, dove l'iPhone 6 è stato messo in vendita da pochi giorni.

Le accuse di GreatFire 
In seguito alla notizia di un attacco informatico al servizio iCloud in Cina, denunciato dal gruppo GreatFire.org secondo cui il mandante sarebbe il governo locale, Apple ha pubblicato una pagina di supporto in cui afferma di essere a conoscenza di "attacchi intermittenti" e di aver preso la cosa "molto seriamente".

Cupertino non ha fatto riferimento esplicito alla Cina ma nella pagina, disponibile in lingua inglese e cinese, spiega agli utenti come difendere i propri dati personali su iCloud.
  
Apple spiega come distinguere il vero iCloud da quello finto usando i browser Safari, Chrome e Firefox. Se l'utente si connette al sito autentico, nella barra dell'indirizzo ci sarà un lucchetto verde, che indica una comunicazione crittografata sicura. Collegandosi al sito 'civetta', invece, i browser avvisano che la connessione non è sicura e non si deve inserire nome utente e password.
  
Secondo il gruppo GreatFire, tuttavia, il problema sorgerebbe quando si usa il browser cinese Qihoo, che non avvisa gli utenti in caso di connessione al falso sito.