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POLITICA

E attacca Renzi: no a una riforma del Senato azzoppata. Tanto vale abolirlo

Toti: "Il tavolo delle riforme non salta"

Il consigliere politico di Silvio Berlusconi è "preoccupato dell'abbraccio con Renzi", "accettato per fare le riforme". Sul leader di Forza Italia: "Non ho detto nulla di sconvolgente"

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Giovanni Toti
Milano
Toti torna sull'"abbraccio mortale" di Matteo Renzi a Silvio Berlusconi, da cui l'ex premier non saprebbe come sganciarsi. Il consigliere politico di Berlusconi ci tiene a precisare: "Siamo preoccupati perché siamo preoccupati della qualità delle riforme. Ma questo non vuol dire che faremo saltare il tavolo", assicura Toti. Parole che arrivano dopo la pubblicazione di una conversazione a microfoni spenti, tra il consigliere e Maria Stella Gelmini. Dichiarazioni che ora Toti sente di dover precisare.

Il tavolo con Renzi non salta
Se l'"abbraccio mortale" comunque c'è, spiega Toti, non è che ora il tavolo delle riforme salti. Anzi: "Noi per le riforme ci siamo, ne vogliamo di più e migliori", rimarca il consigliere politico. "È un prezzo che tutti i partiti pagano e che vale la pena di pagare se si attuano riforme che servono al Paese per i prossimi vent'anni"

Le riforme per cambiare il Paese
In una manifestazione per le elezioni europee, Toti poi spiega che Forza Italia ha accettato una ''maggioranza larga per cambiare il Paese''. ''Ma - ha esortato - si cambi il Paese o ognuno torna alle sue idee''. E sulle idee, c'è una questione su cui Toti insiste: il Senato. "La legge del Senato certamente non ci piace. O si fa ''una buona modifica come quella del 2005'' o tanto vale chiudere Palazzo Madama. ''Non possiamo fare una riforma  azzoppata - ha aggiunto Toti - per far mettere a Renzi una medaglietta prima del 25 maggio e poi farla pagare al Paese''.

Su Berlusconi "non ho detto niente di sconvolgente"
In mattinata, Toti si era già giustificato sulla conversazione pubblicata da Repubblica a microfoni spenti, in cui il consigliere parla con l’ex ministro Mariastella Gelmini. Proprio sull'"abbraccio" con Renzi e su Berlusconi "angosciato e debole", aveva detto: "Nulla di sconvolgente in quel fuori onda: sono cose che tutti sanno".