Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/tregua-salvini-di-maio-vertice-palazzo-chigi-179116b7-d259-40a9-8ba4-ef8c65e7dc8f.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Vertice a Palazzo Chigi: tregua tra Salvini e Di Maio: si va avanti

Salvini ribadisce il no alla manovra correttiva mentre il ministro del lavoro punta alla riduzione delle tasse. Ministro dell'Interno: mai avuto dubbi sull'esecutivo. Sulla stessa lunghezza d'onda, l'altro vicepremier Luigi Di Maio: "L'obiettivo è di fare una legge di bilancio, a dicembre, che sia in grado di aumentare gli stipendi ed abbassare la pressione fiscale"

Condividi
Entrambi i vicepremier parlano di esito del vertice positivo e allo stesso tempo sia Salvini che Di Maio ribadiscono quale deve essere la strada da intraprendere: l'obiettivo deve essere la riduzione delle tasse. Lo sottolinea, al termine della riunione dell'esecutivo a palazzo Chigi, il ministro dell'Interno che evidenzia l'importanza di evitare la procedura di infrazione ma senza cedere alle richieste della Commissione europea e lo rimarca pure il responsabile del Lavoro e dello Sviluppo economico.
 
Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel vertice ha indicato la necessità di un dialogo costruttivo con Bruxelles. Una linea fatta trapelare gia' da diversi giorni ma Lega e M5s, spiegano fonti parlamentari della maggioranza, non intendono dare una delega in bianco se per negoziare si dovesse arrivare ad un compromesso al ribasso.
 
 L'immagine del vertice durato circa due ore a Palazzo Chigi è la stretta di mano tra Salvini e Di Maio nel cortile della sede del governo. I due tengono quindi il punto nel chiedere che la strategia del confronto con le istituzioni Ue venga concordata all'interno dell'esecutivo. Conte punta a replicare lo schema portato avanti nello scorso ottobre sulla manovra, ha chiesto che a trattare sia lui in prima persona, con il ministro Tria, senza vincoli con la Commissione. Niente manovra correttiva, nessun aumento della pressione fiscale ne' dell'Iva, i paletti dei due vicepremier.
 
Sarà necessario un incontro con i tecnici del Mef e il ministro Tria per mettere a punto -  ha spiegato Conte -  una strategia da adottare nell'interlocuzione con l'Europa, volta ad evitare una procedura di infrazione per il nostro Paese, e per impostare una manovra economica condivisa. Il premier ha dato l'ok al dl sicurezza bis e all'accelerazione sul salario minimo. Nella maggioranza il clima resta teso ma Di Maio e Salvini intendono andare avanti senza tentennamenti. Una parte del partito di via Bellerio, per di più dopo l'esito dei ballottaggi, è convinta che si debba passare all'incasso, staccare la spina per fare il pieno dei consensi anche alle elezioni politiche. Ma il responsabile dell'Interno che oggi  incasserà il via libera del Cdm sul decreto sicurezza bis ("con norme che puntano a colpire gli scafisti e non le Ong", spiegano fonti del Carroccio) alzera' ancor piu' l'asticella sulla flat tax, senza pero' strappare. Almeno per ora. La Lega però punta a far pesare i propri voti nell'agenda del governo e anche nel rapporto con la Ue. Mentre M5s lascia che sia il partito di via Bellerio a guidare in questa fase, con la convinzione in ogni caso che non serva una linea morbida con l'Europa.

Di Maio: "Mai contro Conte. Italia pretenda più rispetto in Ue, nessuna manovrina"
"Noi dobbiamo essere forti delle nostre convinzioni, siamo un paese che può pretendere più rispetto in Europa". Lo dice Luigi Di Maio a Rtl 102.5 a proposito del negoziato con l'Ue e il rischio di procedura d'infrazione. "L'obiettivo è di fare una legge di bilancio, a dicembre, che sia in grado di aumentare gli stipendi ed abbassare le tasse. L'obiettivo non è andare contro l'Ue, ci vuole un dialogo, e posizioni forti. Per noi di manovrina non si deve nemmeno parlare". E avverte: "Nessuno riuscirà mai a mettermi contro il presidente del Consiglio perché Giuseppe Conte ha sempre portato avanti le sue battaglie davanti alla Commissione europea". 

Il vicepremier poi parlando dei 5Stelle spiega: "Il Movimento così com'è, come non è organizzato e strutturato, non può andare avanti se non si dà un cambiamento e una struttura organizzativa. Non è più rinviabile il processo di riorganizzazione interna". 

Salvini: "Basta con i 'no' in due anni rilanciamo l'economia"
Il vicepremier Matteo Salvini ribadisce di essere pronto a mollare tutto se il governo resta paralizzato nei veti delle ultime settimane. Senza quei no, dice Salvini in un'intervista alla Verità, è possibile "rilanciare l'economia, il lavoro e tagliare le tasse. Un terzo degli italiani ha votato Lega, quindi ha votato Salvini per chiedergli di fare in economia ciò che ha fatto per affrontare il problema dell'immigrazione incontrollata. Se dovessi rendermi conto che nei prossimi due anni non si può muovere o cambiare nulla, ne trarrei le conseguenze. In una parola, sarebbe inaccettabile".

Sul salario minimo, poi, Salvini si dice pronto a discutere "ma mi chiedo: chi lo paga? Le imprese. E se prima non abbassi le tasse alle imprese, come fanno a sostenerlo?". Nessuna impuntatura invece sui mini bot: "Erano nel contratto di governo, ma non importa. Se non convincono io non mi impunto. Chiedo però a Tria e a Conte di trovare una soluzione rapida al problema".