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ITALIA

Secondo filone inchiesta culminato con altri arresti

Mafia Capitale, Tribunale del Riesame: malcostume inquina attività pubblica

Con differenti decisioni, ma che in sostanza confermano i provvedimenti emessi il 4 giugno scorso, il Tribunale del Riesame si è pronunciato sui ricorsi presentati da un gruppo di indagati della seconda tranche del'inchiesta Mafia capitale. 

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L'inchiesta 'Mafia Capitale' ha svelato una serie di condotte illecite "che si sono protratte sino ad epoca prossima all'emissione dell'ordinanza del gip con modalità che dimostrano una consuetudine ed una abitualità sconcertante, indice di un malcostume generalizzato che inquina tutta l'attività pubblica". Così il tribunale del Riesame nell’ordinanza con cui il 18 giugno scorso  ha confermato il carcere per Salvatore Buzzi e altri.
 
Per i giudici "il quadro indiziario", rispetto agli arresti del dicembre scorso per associazione per delinquere con l'aggravante del metodo mafioso, "risulta oggi ancora più grave in quanto sono emerse nuove condotte degli indagati di corruzione, al fine di agevolare l'associazione mafiosa di cui fanno parte, con un'attività che è durata fino al giorno del loro arresto, con l'inserimento nell'associazione di un consigliere regionale (Gramazio) e con la presenza di diverse condotte corruttive e contatti sospetti dai quali è possibile evincere una rete di corruttele non compiutamente emerse dalle indagini".
 
Le attività corruttive di “Mafia Capitale” - ricorda il Riesame - "hanno coinvolto nel comune di Roma pubblici ufficiali e anche un assessore dell'attuale consiliatura" quando la precedente ordinanza del tribunale "aveva avuto ad oggetto fatti avvenuti, prevalentemente, durante la giunta Alemanno".
 
Fosco il quadro che emerge su Salvatore Buzzi. Il “ras delle cooperative” al centro dell’inchiesta, fidatissimo alter ego di Massimo Carminati, secondo i giudici è "un personaggio dalle indubbie capacità imprenditoriali, ma dalla totale assenza di scrupoli" e per questo "è certamente pericoloso e deve essere posto in condizioni di non nuocere alla collettività". “Si dedica al crimine in maniera davvero infaticabile", scrivono, e "si adopera al fine di tessere trame di accordi illeciti", si attiva per prevalere "con l'aiuto di amministratori pubblici a vario livello". Inoltre "nei confronti dei politici e dei funzionari pubblici la sua capacità di sapersi muovere e la sua generosità sono notorie al punto che alle volte sono quelli che gli offrono opportunità che non ha neanche ricercato".