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MONDO

La battaglia nelle Corti

​Trump e il braccio di ferro: giudici San Francisco torchiano i legali, dubbi sul bando

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La Corte di San Francisco
E' stata subito battaglia davanti alla Corte d'appello federale di San Francisco, dove nella notte sono stati sentiti telefonicamente i legali delle parti nella prima udienza sul controverso bando temporaneo degli arrivi da sette Paesi musulmani.

L'avvocato del Dipartimento di Giustizia, August Flentje, ha difeso il provvedimento voluto da Donald Trump affermando che il presidente ha ampia discrezionalità sull'immigrazione e sulla sicurezza nazionale e che il giudice federale James Robart non aveva il potere di sospendere il bando. Il legale ha anche negato che il bando sia diretto contro i musulmani e ha lanciato un monito: "La sentenza non deve essere influenzata da quello che scrivono i giornali".

I tre giudici, la presidente Michelle Friedland e William C. Canby nominati da presidenti democratici, Richard Clifton scelto da George W. Bush, hanno torchiato il legale, sottolineando come il bando sia giunto senza preavviso con il conseguente caos negli aeroporti. La Corte si deve esprimere solo sullo stop al controverso "Muslim ban" deciso dal giudice federale e non sulla costituzionalità dell'ordine esecutivo.

La Corte ha incalzato ma con toni più morbidi anche Noah Purcell, il legale degli Stati di Washington e Minnesota che per primi hanno fatto ricorso ottenendo la sospensione del bando. Purcell ha denunciato che il bando punta a "penalizzare una religione" e causerà "danni irreparabili" separando famiglie.

La presidente del tribunale Friedland ha assicurato che la decisione del Nono circuito della Corte d'Appello arriverà "il prima possibile", quasi certamente in settimana. Se dovesse essere confermata la sospensione del bando, la Casa Bianca è pronta a portare la questione davanti alla Corte Suprema. Un'eventualità piuttosto concreta visto che lo stesso legale del Dipartimento di Giustizia, a un certo ha ammesso: "Non sono sicuro che sto convincendo la Corte".

Trump: la giustizia è molto politicizzata
"Non voglio definire il tribunale di parte, quindi non lo chiamerò così (...). Ma i tribunali sembrano essere molto politicizzati". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, difendendo la legalità del suo ordine sull'immigrazione che vieta l'ingresso negli Usa ai rifugiati e cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana. Trump ha parlato incontrando ufficiali delle forze dell'ordine. "La nostra giustizia oggi è a rischio", ha aggiunto, facendo riferimento ai presunti rischi legati alla sospensione dell'ordine.