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MONDO

La conta dei voti americani

Trump: Nevada 'pozzo di voti falsi', continua la battaglia legale del tycoon

Il tycoon punta il dito sui voti in Nevada e Pennsylvania ribadendo che sono falsi. In Georgia è scontro aperto nel partito repubblicano. Intanto è risultato positivo al Covid-19 il consigliere esterno del presidente uscente a capo della sua battaglia post-elettorale per il conteggio dei voti

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Il presidente Donald Trump ha rilanciato le sue accuse di brogli alle elezioni in nuovi tweet.

"Il Nevada si sta rivelando un pozzo nero di voti falsi. Matt Schlapp e Adam Paul Laxalt stanno scoprendo cose che, una volta diffuse, saranno assolutamente scioccanti!", ha affermato.

E poi ancora il presidente uscente in un altro tweet ha scritto che "La Pennsylvania ci ha impedito di assistere a gran parte del conteggio delle schede elettorali. Impensabile e illegale in questo Paese". 
Lo Stato che ha dato la vittoria a Biden, "ci hanno impedito di osservare il conteggio dei voti. Impensabile e illegale in questo paese", scrive. Trump parla poi di "grande vittoria" in Georgia, anche se è ancora in corso il conteggio e Biden risulta in leggero vantaggio. 

​"La gestione delle elezioni in Georgia è diventata un imbarazzo per lo Stato. Siamo stati chiari fin dall'inizio: ogni voto legale raccolto dovrebbe essere contato, qualsiasi voto illegale no. E ci deve essere trasparenza e uniformità nello scrutinio. Riteniamo che ci siano stati dei fallimenti e devono essere portati alla luce, anche se ricadono sul nostro stesso partito". Queste le parole che aprono lo scontro all'interno del partito repubblicano: i senatori Gop David Perdue e Kelly Loeffler hanno chiesto le dimissioni del segretario di Stato, Brad Raffensperger, anch'esso repubblicano, accusandolo di "non essere riuscito a tenere elezioni oneste e trasparenti".

I due senatori saranno chiamati al ballottaggio all'inizio di gennaio per mantenere i loro seggi, in una sfida elettorale cruciale per decidere chi avrà la maggioranza al Senato. Raffensperger ha sempre difeso la correttezza del processo elettorale in Georgia, dando ripetuti aggiornamenti del conteggio delle schede.Con la quasi totalità delle schede scrutinate, Joe Biden è in vantaggio su Donald Trump per oltre 11.500 voti. A causa del distacco minimo tra i due, il segretario di Stato ha già annunciato il riconteggio. La campagna del presidente ha sostenuto che ci sono stati brogli.  

E mentre la squadra presidenziale continua a intentare cause legali per contestare il conteggio delle schede elettorali e i risultati delle elezioni in diversi Stati, David Bossie, consigliere esterno di Donald Trump che sta guidando la sua battaglia post-elettorale per il conteggio dei voti, è risultato positivo al coronavirus, ultimo caso nella cerchia più vicina al presidente americano uscente. Bossie è risultato positivo ieri, dopo il segretario per l'Edilizia e lo Sviluppo urbano Ben Carson e il capo del personale della Casa Bianca Mark Meadows, che hanno contratto il virus la scorsa settimana. Trump aveva contattato Bossie la scorsa settimana per guidare la sua strategia post-elettorale, proprio dopo la notizia della positività di Meadows.

A dar man forte al presidente l'endorsment dal partito con il leader dei senatori repubblicani Mitch Mcconnel che afferma "il presidente Trump al 100% ha il diritto di chiedere che siano verificate le accuse di irregolarità nel voto e di valutare le sue opzioni legali". Dunque si vedrà.

Intanto in Arkansas dove il tycoon ha già vinto nel 2016 e che quest'anno ha confermato la sua scelta con il 62,6 per cento delle preferenze, il capo della polizia della cittadina di Marshall si è dimesso dopo aver incitato sui social alla violenza contro i democratici alla luce della vittoria di Joe Biden. "Sono traditori che non hanno alcun diritto a vivere in questa Repubblica dopo quello che hanno fatto", ha scritto Lang Holland, alla guida degli agenti, alla notizia della vittoria del candidato dem, abbracciando le accuse di brogli lanciate dal presidente.

"Morte a tutti i marxisti democratici!" e "Fate prigionieri, non lasciate sopravvissuti", si legge in altri post, tutti cancellati. Messaggio violenti che hanno suscitato dure critiche da parte della comunità locale, costringendolo alle dimissioni. "Marshall non sostiene né tollera in alcun modo il bullismo o le minacce di violenza nei confronti di alcuno di qualsiasi appartenenza politica", ha sottolineato il sindaco, Kevin Elliot in una nota. "Siamo una comunità accogliente che sta umilmente lavorando per costruire un brillante futuro per TUTTI i nostri cittadini", ha aggiunto.