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MONDO

Primarie repubblicane, Trump vola nei sondaggi: chiudere le porte ai rifugiati

Sulla questione delle armi in Usa:  "Se a Parigi dall'altra parte ci fossero state le armi non ci sarebbero stati 130 morti e più"

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I rifugiati "sono un cavallo di Troia" per introdurre nel nostro Paese il terrorismo''. "Non dobbiamo permettere che questa gente entri in America". Lo ha detto Donald Trump nel primo dibattito televisivo dell'anno dei repubblicani in vista delle elezioni presidenziali. Nei sondaggi Trump vola e stacca gli avversari. "Non è questione di alimentare la paura – ha proseguito -  E' una realtà", ha aggiunto, citando gli ultimi attentati di Giacarta.  "Il nostro Paese è gestito da gente incompetente - ha ricordato Trump - e io sono molto arrabbiato, perché il nostro Paese è un caos". A

l dibattito dei due candidati repubblicani era presente anche la famiglia di Trump che sedeva tra il pubblico. C’erano la figlia Ivanka Trump sieduta fra Melania Trump, vestita tutta di bianco, ed Eric Trump. 

Il miliardario Usa ha anche rincarato la dose sulla questione delle armi in America:  "Se a Parigi dall'altra parte ci fossero state le armi non ci sarebbero stati 130 morti e piu'". Anche Jeb Bush  su questo argomento è sembrato  d'accordo: "La legge prevede i controlli preventivi sulla vendita di armi e l'Fbi li deve fare. Togliere i diritti non è una soluzione e non abbiamo bisogno di nuove regole". Per Marco Rubio e Ted Cruz Obama vuole confiscare le armi alle famiglie americane che vogliono solo difendersi: "Il secondo emendamento non è un optional, è un diritto".   

Su Twitter sbotta Hillary Clinton, che segue il dibattito davanti alla tv, irritata anche dalle critiche rivolte a Barack Obama per non aver risposto con la dovuta durezza all'Iran, dopo il sequestro dei 10 marinai Usa poi rilasciati: "Non possiamo tornare a una diplomazia da cowboy e a un incosciente bellicismo. Per il futuro - scrive - abbiamo bisogno di una vera politica estera". E per quel che riguarda le posizioni anti-Islam di Trump, "l'America - twitta Hillary - è anche un Paese di musulmani. Chi corre per essere presidente dovrebbe saperlo. L'Islam - aggiunge - non è un nostro nemico. E una retorica d'odio verso l'Islam non solo è sbagliata, ma fa il gioco dei terroristi".    

Ad unire i candidati repubblicani le dure critiche a Barack Obama e a quella Hillary Clinton accusata di correre "per il terzo mandato" dell'attuale presidente democratico. Nel mirino la visione offerta da Obama nel suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione.

Alla fine della serata Trump appare il più soddisfatto:''Se saro' eletto presidente, i miei figli Eric e Ivanka si divertiranno a gestire le mie societa'. A me non interessa. Io usero' la mia testa per l'America".