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MONDO

Legato all'imam Fethullah Gulen

Turchia, sotto amministrazione fiduciaria il quotidiano anti-Erdogan Zaman

Il quotidiano ricorda i casi dei due giornalisti di Cumhuriyet arrestati e rilasciati solo dopo una sentenza della Corte costituzionale, che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha affermato di non rispettare né riconoscere come legittima

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Il tribunale di Istanbul ha ordinato il commissariamento del quotidiano di opposizione Zaman, legato
all'influente imam Fethullah Gulen, un tempo alleato, ora nemico del presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo ha annunciato l'agenzia ufficiale Anadolu, la quale spiega che un tribunale penale della città sul Bosforo ha accolto la richiesta della procura di nominare una commissione che prenda il posto degli attuali amministratori di Zaman.

Lo scorso ottobre, alla vigilia delle elezioni politiche, è stata commissariata la holding Koza Ipek, anch'essa legata a Gulen, e sono stati nominati nuovi amministratori per i media del suo gruppo, i quotidiani Bugun e Millet e le emittenti Bugun tv e Kanalturk. Le quattro testate sono state prima censurate e poi hanno riaperto con una nuova linea pro-Erdogan.

"I giornalisti frequentano più i tribunali che le redazioni"
"Stiamo attraversando i giorni più bui e cupi in termini di libertà della stampa, che è un caposaldo della democrazia e dello stato di diritto". Si apre così il messaggio che il sito in inglese di Zaman pubblica nel giorno in cui un tribunale di Istanbul ha ordinato il suo commissariamento.

Nel messaggio si denunciano "gravi pressioni" sul quotidiano e, più in generale, "minacce" con cui "intellettuali, imprenditori, celebrità, organizzazioni della società civile, media e giornalisti vengono zittiti" se cercano di rimanere "indipendenti".

"I giornalisti - si legge nel messaggio del quotidiano legato all'imam Fethullah Gulen - frequentano più i tribunali che le redazioni. Molti di quelli che sono stati arrestati e messi sotto processo più e più volte sono tuttora in carcere". 

Ricorda poi il caso di Bengutyrk Tv e IMC Tv e delle emittenti dei gruppi Samanyolu e Ipek Media, a cui è stato vietato di trasmettere dal satellite statale Turksat. "Un altro metodo per mettere a tacere i media - si legge ancora - e commissariarli", come è successo lo scorso ottobre a Bugun Tv e Kanalturk, anche esse legate all'imam Gulen, e come è stato deciso oggi per Zaman.

"Le commissioni (nominate dallo stato, ndr) - si denuncia - hanno mandato in bancarotta due quotidiani e due canali tv pochi giorni fa". Elencando articoli della costituzione e dei trattati internazionali sottoscritti da Ankara, il comunicato ricorda quindi come in Turchia la libertà dei media dovrebbe essere garantita. 

"Il quotidiano più diffuso in Turchia, Zaman, e il suo affiliato Today's Zaman (in lingua inglese, ndr) subiscono gravi pressioni da oltre due anni, che si concretizzano in accrediti negati, ispezioni fiscali, interferenze con gli inserzionisti e minacce ai lettori", fino ad arrivare alla nomina di curatori, attesa da tempo e arrivata oggi.       "Crediamo che l'unico modo per uscire da questa atmosfera da incubo - conclude Zaman - sia tornare alla democrazia e allo stato di diritto. Pubblichiamo le nostre preoccupazioni per informare la nazione turca, gli intellettuali che credono alla democrazia e tutto il mondo".     

La redazione prepara l'ultimo numero: "E' la fine della libertà dei media"
La redazione del quotidiano turco Zaman, prepara all'ultimo numero prima dell'insediamento dei curatori. "Lavoriamo all'ultima uscita - ha detto Sevgi Akarcesme, direttrice dell'edizione in inglese del quotidiano, parlando con l'agenzia Dpa - Il governo ha sequestrato il nostro quotidiano. Questa è la fine della libertà dei media in Turchia, è un atto contro la costituzione. E' un giorno triste e di cui vergognarsi".

Akarcesme ha ricordato come, nei giorni scorsi, il presidente Recep Tayyip Erdogan abbia inveito contro la sentenza della Corte costituzionale che ha ordinato la scarcerazione di due giornalisti del quotidiano di sinistra Cumhuriyet. "Il presidente - ha detto - non rispetta né riconosce la costituzione, come lui stesso ha detto".

Human Rights Watch: "Censura scandalosa, giorni bui per la stampa"
Una folla di sostenitori e giornalisti si è riunita questo pomeriggio davanti alla redazione del quotidiano Zaman, nel quartiere di Bahcelievler a Istanbul, dopo la decisione di un tribunale locale di porre sotto amministrazione controllata il gruppo editoriale che lo controlla per i suoi legami con il magnate e Imam Fethullah Gulen, ex alleato poi diventato nemico giurato del presidente Recep Tayyip Erdogan.

Nelle immagini mostrate dalle tv turche si vede anche l'ingresso chiuso con delle catene, forse nell'attesa di un possibile intervento delle forze dell'ordine, analogamente a quanto avvenuto alla vigilia delle elezioni del primo novembre in occasione del sequestro del gruppo editoriale Ipek, anch'esso per legami con Gulen. Intanto arrivano le prime reazioni alla decisione, definita "scandalosa" da emma sinclair-webb di Human Rights Watch, che parla di "censura" e "giorni bui in Turchia" per la stampa.