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MONDO

Paese nel caos

Turchia nel terrore, raffica di attentati a Istanbul

Attaccate la questura e la sede del partito di Erdogan. Tensione alle stelle il giorno dopo l'uccisione in un blitz del magistrato tenuto in ostaggio dagli estremisti

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di Giancarlo Usai
Un assalto al quartier generale della polizia di Istanbul, chiuso con un'assalitrice morta e due feriti lievi, dopo l'attacco di un uomo armato alla sede cittadina del partito di governo, un nuovo allarme bomba su un volo della compagnia di bandiera Turkish Airlines, il terzo in quattro giorni, e decine di arresti di estremisti di sinistra. E' la lista provvisoria degli avvenimenti delle ultime 24 ore in una Turchia sotto shock, dopo il blackout gravissimo in tutto il Paese, le cui cause sono ancora poco chiare, ma soprattutto dopo il sequestro e l'uccisione di un magistrato all'interno del tribunale dove lavorava a Istanbul, morto insieme ai suoi due sequestratori in un blitz delle forze speciali.  

Una giornata di terrore
Secondo il governatore della città più grande della Turchia, una donna e un uomo hanno aperto il fuoco nel pomeriggio sull'edificio che ospita la direzione della polizia, provocando la risposta immediata degli agenti incaricati della sicurezza. "Durante lo scontro a fuoco è stata uccisa un donna terrorista, che portava su di sè una bomba e un'arma da fuoco", ha detto Vasip Sahin, che ha aggiunto che un poliziotto è stato ferito lievemente. Il secondo assalitore, anche lui ferito, è stato arrestato mentre si dava alla fuga, secondo i media turchi, che hanno precisato anche che la donna, la cui identità e appartenenza non sono note al momento, portava bombe a mano.  

Il giallo del blitz al palazzo di giustizia
Meno di 24 ore fa il sequestro del magistrato Mehmet Selim Kiraz dentro il suo ufficio nel tribunale di Istanbul è finito  in un bagno di sangue, in circostanze ancora da chiarire. Dopo sei ore di vani negoziati con i due militanti di una formazione di estrema sinistra che l'avevano sequestrato minacciando di ucciderlo, sono intervenute le forze speciali che hanno ucciso i due assalitori e il magistrato. All'alba la polizia ha lanciato un'ampia retata in varie città, che si è chiusa con l'arresto di una trentina di studenti ad Antalya, Smirne ed Eskisehir, tutti sospettati di far parte del Partito/Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo che ha rivendicato l'operazione. Secondo la polizia stavano organizzando attentati, ipotesi che i loro legali smentiscono decisamente.

24 ore tra attacchi e falsi allarmi
Poi, un uomo armato è stato bloccato e arrestato dalla polizia dopo aver fatto irruzione nella sede dell'Akp, il partito al governo del presidente Recep Tayyip Erdogan, a Istanbul. L'uomo ha ordinato a tutte le persone all'interno degli uffici di lasciare l'edificio, prima di salire all'ultimo piano, il settimo; poi ha mandato in frantumi i vetri di diverse finestre e ha issato una bandiera turca con il disegno di una spada. Contemporaneamente, un volo della Turkish Airlines decollato da Istanbul e diretto a Lisbona, in Portogallo, è ritornato all'aeroporto Ataturk della città sul Bosforo a seguito di un allarme bomba, il terzo in quattro giorni per i velivoli della compagnia di bandiera turca.  

Il ruolo del Dhkp-C
Considerato movimento terroristico, il Dhkp-C, attivo dagli anni 70, da tempo lancia attacchi contro obiettivi istituzionali in Turchia e anche nel 2013 contro l'ambasciata degli Stati uniti ad Ankara. A poco più di due mesi dal voto politico del 7 giugno, che nelle speranze di Erdogan dovrebbe consegnare al suo partito una maggioranza schiacciante, sufficiente a cambiare da solo la Costituzione in senso presidenziale, il premier Ahmet Davutoglu ha avvertito di temere nuove "provocazioni" prima del voto. Davutoglu ha promesso la massima fermezza contro "le forze del male", fra le quali ha elencato gli autori dell'attacco al palazzo di giustiza, ma anche i manifestanti che nel 2013 hanno occupato le piazze turche contro il governo.

Turchia in lutto dopo la morte del giudice
"Non cadremo in questa trappola, non sacrificheremo loro il nostro Paese se qualcuno protesta a viso coperto e con delle molotov, lo avverto, non sarà tollerato!", ha tuonato ai funerali del procuratore. Kiraz "è un eroe", ha detto Erdogan, rientrato in anticipo da una visita in Romania. "E' essenziale che coloro che credono nella democrazia si ergano contro questi attacchi", ha aggiunto. Da sei mesi il procuratore indagava sulle circostanze della morte di Berkin Elvan, quindicenne morto l'11 marzo 2014 dopo 269 giorni di coma, in cui era entrato quando era colpito alla testa a giugno 2013 da una granata lacrimogena lanciata sui manifestanti dalla polizia. I militanti che hanno preso Kiraz in ostaggio volevano una "confessione pubblica" dell'agente che ha lanciato la granata.

Il blackout senza spiegazione
Nessun poliziotto finora è stata indagato per l'uccisione di Elvan. A marzo 2014 centinaia di migliaia di persone erano scese in piazza dopo l'annuncio della morte del ragazzo, diventato un simbolo delle lotta contro la deriva autoritaria. Intanto manca ancora una spiegazione ufficiale del blackout che ha interrotto trasporti e attività in gran parte del Paese, risparmiando solo le province orientali che importano energia dall'Iran. Davutoglu non ha escluso una matrice "terroristica" del peggior blackout in quindici anni, costato alla Turchia 360 milioni di euro, secondo le stime, un'interruzione mai vista dal terremoto del 1999, che uccise diciassettemila persone. 

Verso il voto del 7 giugno
Al momento, la tesi più accreditata dai media è di uno squilibrio della rete elettrica causata dallo spegnimento di varie centrali, che ha causato un "effetto domino" e isolato la Turchia dalla rete elettrica europea. Davutoglu si è limitato a dire che "l'inchiesta è ancora in corso", ma l'opposizione attacca. Il capo del partito d'opposizione Chp Kemal Cilikdaroglu chiede se gli assalitori del palazzo di giustizia di Istanbul non abbiano approfittato del blackout per entrare armati nell'edificio. Ma sotto attacco è anche l'Akp: "Quella che si è spenta ieri in tutto il Paese è la lampadina del partito unico e dell'unico depositario", ha scritto su Hurrityet il commentatore Ertugrul Ozkok.

Opposizioni all'attacco di Erdogan
"La lampadina del potere è saltata, questa volta davvero", ha rincarato il deputato nazionalista Yusuf Halacoglu, in riferimento alla lampadina che compare nel simbolo del partito di governo Akp. Sui social media gli utenti si scatenano contro il governo, invitando a "rompere la lampadina alle legislative". Secondo un deputato del Chp, Sezgin Tanrikulu, il blackout è una prova generale di ciò che accadrà la sera del 7 giugno: "Un blackout simile la sera delle elezioni per consentire brogli colossali".