MONDO
Vertice di emergenza
Ucraina: oggi Consiglio di sicurezza Onu, il primo dopo la tregua
Il 17 febbraio la tregua firmata a Minsk, oggi il primo Consiglio di sicurezza delle Nazione Unite, un vertice di emergenza, per fare il punto sulle mosse di Kiev e dei filorussi. Intanto sull'Ucraina pende ancora la minaccia russa del blocco delle forniture di gas: i 15 milioni di dollari versati non sono ancora arrivati a Mosca e se entro lunedì non saranno accreditati il Paese rischia il gelo.

E' il primo Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite da quando, lo scorso 17 febbraio, ha messo il suo sigillo sul cessate il fuoco raggiunto a Minsk. Si terrà oggi, fortemente voluto da Francia e Germania - i promotori del negoziato il formato normanno con Russia e Ucraina - e prima del dibattito a porte chiuse, vedrà la presentazione di un rapporto Osce sul rispetto del cessate il fuoco. In totale è il trentesimo incontro sullo stato della ex Repubblica Sovietica.
Lo stato della tregua
Mentre l'Ucraina ha annunciato ieri l'avvio del ritiro delle armi pesanti dall'area di conflitto, i separatisti filorussi apparentemente hanno rallentato le loro attività militari. Fondamentale per il cessate il fuoco è ovviamente la tregua con "il ritiro delle armi pesanti, garanzia per un cessate il fuoco duraturo" come ha detto ieri il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa alla Farnesina con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. E ha aggiunto che la Russia, che si è mostrata aggressiva, deve invece smettere di sostenere i filorussi.
La questione del gas e l'interruzione delle forniture a Kiev
Seppure il taglio sia ancora "probabile" - parole del ministro russo dell'Energia Aleksandr Novak - l'interruzione delle forniture di gas a Kiev minacciata da Gazprom e da Mosca potrebbe allontanarsi. L'Ucraina ha infatti inviato 15 milioni di dollari per il pagamento anticipato del gas russo ma il denaro non è ancora arrivato. Se entro lunedì il pagamento andrà a destinazione la Russia consegnerà quindi il gas. Se no Kiev - che già sta razionando il gas e lo ha praticamente tagliato nelle zone filorusse - resterà al gelo. Intanto la Russia ha confermato che parteciperà al vertice a tre, sempre sul gas, insieme a Ucraina e Unione Europea previsto per lunedì a Bruxelles.
Lo stato della tregua
Mentre l'Ucraina ha annunciato ieri l'avvio del ritiro delle armi pesanti dall'area di conflitto, i separatisti filorussi apparentemente hanno rallentato le loro attività militari. Fondamentale per il cessate il fuoco è ovviamente la tregua con "il ritiro delle armi pesanti, garanzia per un cessate il fuoco duraturo" come ha detto ieri il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella conferenza stampa alla Farnesina con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. E ha aggiunto che la Russia, che si è mostrata aggressiva, deve invece smettere di sostenere i filorussi.
La questione del gas e l'interruzione delle forniture a Kiev
Seppure il taglio sia ancora "probabile" - parole del ministro russo dell'Energia Aleksandr Novak - l'interruzione delle forniture di gas a Kiev minacciata da Gazprom e da Mosca potrebbe allontanarsi. L'Ucraina ha infatti inviato 15 milioni di dollari per il pagamento anticipato del gas russo ma il denaro non è ancora arrivato. Se entro lunedì il pagamento andrà a destinazione la Russia consegnerà quindi il gas. Se no Kiev - che già sta razionando il gas e lo ha praticamente tagliato nelle zone filorusse - resterà al gelo. Intanto la Russia ha confermato che parteciperà al vertice a tre, sempre sul gas, insieme a Ucraina e Unione Europea previsto per lunedì a Bruxelles.