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MONDO

La ribellione a Kiev

Ucraina, i filorussi proclamano la repubblica di Donetsk

Manifestanti hanno occupato il palazzo dell'amministrazione pubblica. Si teme una seconda Crimea. Il portavoce della Merkel: "Germania molto preoccupata" degli sviluppi in Ucraina

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Filorussi a Donetsk
Kiev
Hanno occupato ieri il palazzo amministrativo di Donetsk, nell'Ucraina orientale. Oggi, la proclamazione della Repubblica sovrana: i filorussi assediano da ore le zone orientali dell'Ucraina e il rischio è che l'area si trasformi in una seconda Crimea.

L'ipotesi delle sanzioni economiche
Intanto dall'estero arrivano le prime reazioni. La Germania si dice "preoccupata" - queste le parole del portavoce di Merkel -  per gli sviluppi in Ucraina e annuncia "sanzioni economiche" se dovesse arrivare il giorno in cui "questo sarà necessario". Preoccupazione anche dall'Unione Europea: "Stiamo monitorando la situazione con preoccupazione" dice la portavoce Catherine Ashton. Ribadendo il "forte sostegno" Ue all' integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina, la portavoce poi specifica che Bruxelles sta facendo "tutto quanto necessario per essere pronta appena possibile" per le sanzioni di terzo livello alla Russia.

I filorussi nell'est ucraino
Intanto gli autori del blitz a Donetsk hanno annunciato per l'11 maggio anche un referendum per la possibile annessione alla Russia della regione industriale. Intanto anche in altre città orientali dell'Ucraina sono avvenuti disordi: a Kharviv, a Lugansk, dove i filorussi hanno occupato la sede del governo regionale e hanno issato bandiere russe alle finestre. Una manifestazione a favore della Russia si è svolta anche a Odessa.

Le accuse di Kiev: Mosca "ci vuole smembrare"
"Putin e Ianukovich hanno ordinato e pagato l'ultima ondata di disordine separatista nell'est del Paese", ha tuonato il ministro dell'Interno di Kiev, Arsen Avakov. "Mosca ci vuole smembrare"; ha detto poi il premier ad interim ucraino Arseni Yatseniuk, accusando la Russia di mettere in atto "un piano per smembrare l'Ucraina" per far poi entrare nel Paese il proprio esercito "e invadere il territorio ucraino". Intanto il presidente ucraino Oleksandr Turcinov ha annullato una visita ufficiale in Lituania, dopo le manifestazioni separatiste. Nelle prossime ore, l'Esecutivo si riunirà per una riunione di urgenza.

La guerra commerciale russa
E dopo che Gazprom ha annunciato di aumentare il prezzo del gas per Kiev, arriva un'altra mossa della "guerra commerciale" russa all'Ucraina. Rospotriebnadzor, l'ente che tutela i consumatori russi, ha vietato l'importazione dei prodotti di sei aziende ucraine di latticini per presunte violazioni delle norme igienico-sanitarie. Una decisione che, secondo alcuni osservatori, potrebbe inquadrarsi nella 'guerra commerciale' tra i due Paesi legata al conflitto politico dopo l'annessione della Crimea.

La "guerra" delle presidenziali
L'oligarca Serghii Tighipko è stato espulso dal partito delle Regioni - l'ex movimento politico del deposto presidente Viktor Ianukovich - dopo essersi candidato alle presidenziali come indipendente. Secondo l'ex ministro delle Politiche sociali e vice premier, il partito starebbe inoltre avviando "un'espulsione di massa" di tutti coloro che sostengono la sua candidatura.

Il partito delle Regioni ha scelto come proprio candidato ufficiale Mikhail Dobkin, ex governatore della regione di Kharkiv (nell'est russofono) arrestato a inizio marzo con l'accusa di aver tentato di violare l'integrità territoriale dell'Ucraina non riconoscendo le nuove autorità filo-occidentali della capitale.