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MONDO

Ucraina

Storie di alcol, tra ballerine e Campari

La ballerina kazaka che si scopre testimonial della vodka a sua insaputa. La celebre fabbrica degli spumanti di Odessa comprata e abbandonata dal Gruppo Campari. Piccole storie di ordinaria crisi dall'Ucraina

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La ballerina kazaka Gulnaz Ajnabekova ha ottenuto il risarcimento per danni morali per una sua foto messa a sua insaputa sull’etichetta della vodka “Kara Zhorga”. Secondo il verdetto della corte distrettuale di Aktobe il produttore della vodka, la società “Alkopisheprom” dovrà pagare alla ballerina 165 dollari, anche se la querelante ha chiesto cento volte di più. Inoltre la vodka dovrà essere ritirata dal commercio e le etichette con l’immagine della ballerina dovranno essere distrutte.

Di alcol in alcol, la società italiana Gruppo Campari ha venduto l’azienda vinicola di spumanti di Odessa, di cui possedeva il 99,96%, al produttore ucraino locale “Vinfort”. Gruppo Campari aveva acquistato l’azienda vinicola di spumanti di Odessa nel 2009 per 18 milioni di dollari. Anche se la somma della vendita attuale non è stata resa pubblica, secondo gli analisti locali la cifra è di gran lunga inferiore rispetto al 2009, cioè gli italiani hanno venduto in perdita. Dopo l’acquisto dell’azienda vinicola di Odessa nel 2009, il Gruppo Campari in un comunicato ufficiale aveva dichiarato di volersi espandere nell’Europa dell’Est e in Ucraina (secondo mercato per consumo massiccio di vino spumante dopo la Russia) poiché il mercato all’epoca era in forte crescita. Ma l’arrivo degli italiani è corrisposto alla crisi economica: mentre nel 2008 il fatturato dell’azienda di Odessa era di 17,5 milioni di euro, nel 2012 è sceso a 13 milioni, mentre il mercato ucraino del consumo degli spumanti si è ridotto del 10%.