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MONDO

Telefonata tra Putin e Renzi

Ucraina, Lavrov: "Mosca non farà niente di stupido"; Fmi sblocca 17 miliardi di aiuti

Il ministro degli esteri russo rassicura: "vogliamo dare ai nostri amici la possibilità di calmarsi"; intanto rimane alta la tensione: Kiev mette in "massima allerta l'esercito" e annuncia nella capitale esercitazioni speciali, a Est continuano le occupazioni filorusse. Arrestato con l'accusa di spionaggio un militare russo

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Scontri a Kiev (Ansa)
"Mosca non farà niente di stupido" in risposta alle sanzioni imposte o minacciate dai Paesi occidentali. Sono le rassicurazioni del ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov. "Vogliamo dare ai nostri amici la possibilità di calmarsi", ha detto il capo della diplomazia russa durante la sua visita in Cile aggiungendo però che "se proseguiranno con le loro azioni e pensano di ricorrere a pressioni economiche, allora in quel caso dovremmo valutare ulteriormente la situazione".

Intanto il Fmi ha dato il via libera agli aiuti a Kiev per 17 miliardi di dollari; un pacchetto di aiuti su due anni che prevede il pagamento immediato di 3,2 miliardi di dollari, una somma vicino a quella che la russa Gazprom pretende da Kiev per il gas già consegnato. Il secondo e terzo versamento saranno condizionati a revisioni e al rispetto dei criteri stabiliti. 

Massima allerta dell'esercito di Kiev
L'Ucraina mette in "stato di massima allerta" l'esercito contro il rischio di un'attacco russo e di un allargamento della rivolta secessionista filorussa oltre le regioni orientali di Donetsk e di Lugansk, di cui il presidente Oleksandr Turcinov ammette di aver perso il controllo. Turcinov ha dichiarato che "le forze dell'ordine non sono in grado di ottenere il controllo delle regioni di Donetsk e Lugansk e dei loro capoluoghi", perché prive di aiuto o perché cooperano con i ribelli. "Ora il nostro obiettivo numero uno è fermare la diffusione della minaccia terroristica alle altre regioni, in particolare in quelle di Kharkov, Odessa, Kherson, Nikolaiev e Zaporozhie, dove ci sono già stati tentativi di destabilizzazione", ha proseguito. Per Turcinov esiste un pericolo reale che Mosca scateni una guerra continentale contro Kiev.

A tenere alta la tensione sono anche le misteriose esercitazioni "tattico-speciali" annunciate dall'amministrazione della città. Il ministero della Difesa nega il coinvolgimento di propri uomini e mezzi ma non è escluso che sia interessato il ministero degli Interni. Del resto l'avvertimento lanciato sul sito del municipio è chiaro: "Cari residenti di Kiev e ospiti della capitale, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio si svolgeranno esercitazioni tattico-speciali a Kiev". 

Arrestato militare russo
L'Ucraina ha arrestato, con l'accusa di spionaggio, l'addetto militare russo a Kiev, di cui non è stata diffusa l'identità. Secondo il ministero degli esteri ucraino, l'uomo è stato arrestato in flagranza di reato. 

Continuano le occupazioni
I sepratisti filorussi a Sloviansk, dove tengono in ostaggio una quarantina di persone, tra cui sette osservatori militari dell'Osce, hanno occupato anche il municipio e si sono impadroniti del commissariato di Gorlivka, cittadina di 250 mila abitanti 40 km circa a nord di Donetsk. Nel capoluogo della regione, invece, i ribelli hanno preso il controllo anche degli uffici fiscali e doganali.

Sanzioni dell'Ue
L'Europa continua a discutere sulle possibilità di rafforzare le sanzioni. La Cancelliera Angela Merkel ha ribadito che la Germania è pronta ad appoggiare ulteriori misure economiche contro Mosca se gli sforzi diplomatici non dovessero avere effetto. Ma Putin ha avvertito "se continua così dovremo naturalmente pensare a chi lavora, e come, nei settori chiave dell'economia russa, tra cui l'energia".

Telefonata Renzi-Putin
Lunga telefonata tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il presidente russo, Vladimir Putin: al centro della conversazione i rapporti bilaterali tra Italia e Russia e la situazione in Ucraina, per la quale il premier ha chiesto a Putin un impegno sostenuto a dare un seguito concreto agli accordi di Ginevra. I due leader hanno parlato poi di questioni energetiche "in modo costruttivo" fa sapere il Cremlino.