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MONDO

Scontro Nato-Russia su foto satellitari

Ucraina: il premier nell'Est apre al referendum sull'autonomia chiesto dai filorussi

Il ministreo degli Esteri russo Lavrov assicura: "Non miriamo ad annettere le Regioni del sud-est". Intanto è scontro sulle foto di truppe russe alla frontiera: scambio di accuse tra Nato e Mosca sulla veridicità delle immagini. E Putin minaccia di chiudere il rubinetto del gas

 

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Mosca non ha alcun piano di far aderire le regioni sud-orientali dell'Ucraina alla Russia. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo Serghiei Lavrov in un'intervista al secondo canale tv nazionale: "Noi non possiamo avere un tale desiderio, questo contraddice gli interessi della Federazione russa", ha assicurato il capo della diplomazia di Mosca. Intanto i filorussi dell'Ucraina orientale che hanno occupato alcuni palazzi del potere, proclamato la nascita della Repubblica sovrana di Donetsk e che hanno annunciato per l'11 maggio anche un referendum per la possibile annessione alla Russia della regione industriale, vedono il loro sogno avvicinarsi di qualche passo. Il premier ucraino, Arseni Iatseniuk, infatti, durante la sua visita a Donetsk si è detto a favore dell'adozione da parte del parlamento di una legge che consenta referendum locali, vietati dalla costituzione vigente, sullo status della regione. 

La lingua russa
Il premier ad interim ha anche sottolineato di non avere nessuna intenzione di abrogare la legge del 2012 che permette la coesistenza di due lingue nel caso in cui una minoranza superi il 10% della popolazione. "Nessuno abrogherà questa legge", ha affermato, incontrando i rappresentanti politici ed economici della regione sud-orientale. 

Donetsk come la Crimea?
La regione si prepara dunque a seguire le orme della Crimea che lo scorso 16 marzo ha scelto l’annessione a Mosca con un referendum i cui "sì" hanno sfiorato il 95 per cento. Già allora il presidente Usa Barack Obama aveva avvertito Vladimir Putin che gli Stati Uniti e i loro alleati "non riconosceranno mai" il referendum per l'annessione della Crimea alla Russia e gli aveva anticipato che l’America e i partner Ue erano pronti e determinati a "imporre ulteriori costi (sanzioni)" alla Russia per aver violato la sovranità dell'Ucraina.

Kiev: citeremo a giudizio Mosca per l'eccessivo prezzo del gas  
Intanto continua la battaglia sul gas: l'Ucraina è pronta a citare in giudizio Mosca per l'eccessivo prezzo pagato per il gas russo, che è recentemente arrivato a 480 dollari per mille metri cubi: lo ha annunciato il ministro dell’Energia ucraino, Iuri Prodan, precisando che Kiev sta preparando un appello all'istituto dell'arbitrato della Camera di commercio di Stoccolma per ottenere l'annullamento dell'accordo siglato nel 2009 tra la società energetica statale ucraina Naftogaz e il gigante russo del gas Gazprom. 

L'Ue risponde: "La Russia non faccia minacce sulle forniture di gas"
"Le forniture di gas tramite tutte le vie di approvvigionamento dalla Russia verso l’Europa sono normali e i flussi stabili", ha ribadito la portavoce del commissario Ue all'energia Guenther Oettinger dopo la lettera inviata da Putin a 18 paesi europei per avvertire dei rischi energetici legati alla situazione in Ucraina. E ha anche ricordato che ci sono ancora 37 miliardi di metri cubi di gas stoccati nei depositi sotterranei europei, pari alla metà della loro capacità, un buon livello data la fine della stagione invernale.

Le accuse degli Usa
Gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di usare le forniture di energia "come strumento di coercizione" sull'Ucraina, e hanno ribadito che aiuteranno il governo ucraino a trovare vie alternative per l’importazione di gas (dall’Ucraina passano anche i gasdotti che portano il gas a diversi paesi europei).

Tensione Mosca-Nato
Continua intanto l'alta tensione tra Mosca e la Nato sulla crisi ucraina. Ieri la Nato ha diffuso le foto che dimostrerebbero la massiccia presenza di truppe russe vicino al confine ucraino. Mosca ne ha subito smentito l’autenticità, sostenendo che le immagini risalirebbero alle esercitazioni militari dell'agosto 2013. Ma il Comando Nato ribadisce che il dispiegamento russo sarebbe cominciato ai primi di marzo e ha sottolineato che le immagini diffuse sono pubbliche e provengono dalla costellazione di satelliti 'DigitalGlobe'.