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MONDO

Ue: referendum illegali

Ucraina, vittoria dei separatisti senza manifestazioni di piazza. Russia: Kiev dialoghi col l'est

Il risultato annunciato dai filorussi nella repubblica di Donetsk parla dell' 89,07% di voti a favore, 10,19% i contrari. Kiev non riconosce il voto. Il presidente Turcinov: "Nessuna conseguenza legale" per l'Ucraina. Riprendono i combattimenti a Sloviansk. Condanna del Cremlino a Kiev: uso della forza per ostacolare il referendum

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Ucraina, lo spoglio delle schede (AP Photo/Evgeniy Maloletka)
Nessuna manifestazione di gioia o trionfo finora a Donetsk e a Lugansk, i capoluoghi delle due regioni ucraine orientali separatiste, nonostante la vittoria plebescitaria nel referendum separatista, oltre l'80% della popolazione vuole essere indipendente da Kiev. 

Un risultato, quello ucraino che né l'occidente né Kiev riconosce e che anzi è visto come orchestrato da Mosca. All'indomani del voto, il presidente ad interim Oleg Turcinov sottolinea da Kiev: "Le elezioni sono una farsa, senza conseguenze giuridiche". Il vero obiettivo, per Turcinov, è "boicottare le elezioni presidenziali del 25 maggio". Intanto, l'Unione Europea potrebbe decidere già oggi nuove sanzioni per l'Ucraina, in occasione del vertice dei ministri degli Esteri. Dalla Russia la condanna all'uso della forza da parte di Kiev nell'est dell'Ucraina: scelta per ostacolare il referendum. Con una nota rompe il silenzio e dice che Kiev deve dialogare con le regioni ribelli. 

Tafferugli a Sloviansk
A Sloviansk ci sono state nuove esplosioni: alcuni uomini armati, filorussi, hanno attaccato la torre della televisione. La France Presse riferisce che i combattimenti sulla "linea del fronte", nel villaggio di Andriïvka (all'entrata di Sloviansk) sono ripresi. È proprio nel villaggio che le forze ucraine avrebbero lanciato una nuova operazione antiterrorismo. 

Russia: speranza dialogo tramite Osce
Mosca spera che il governo ucraino si impegni in un dialogo con le regioni orientali del Paese, dopo il referendum sull'indipendenza di ieri. L'amministrazione russa, in una nota, aggiunge di sperare che l'Osce possa contribuire a organizzare il dialogo. Il Cremlino si augura inoltre che "l'applicazione concreta dei risultati del referendum si verifichi in modo civile".

Un plebiscito annunciato
Il voto nell'est parla dell'89,07% a favore, come ha annunciato il presidente della commissione elettorale centrale locale: un risultato preannunciato anche dall'alta affluenza. Anche nella repubblica autoproclamata di Lugansk, i risultati parlano del 95,68% a favore del sì: è il dato preliminare annunciato dal vice presidente della commissione elettorale Oleksandr Malykhyn, anche se i risultati definitivi arriveranno alle 11 italiane (le 12 locali). Ma le consultazioni sono per l'occidente "illegali" e lo ha ribadito anche la portavoce del capo della diplomazia europea Catherine Ashton. Anche il presidente francese Francois Hollande ha bollato come ''nullo e non valido'' il referendum; condanna durissima anche dagli Stati Uniti. E per Kiev il votoè una ''farsa criminale ispirata, organizzata e finanziata dal Cremlino'', come ha denunciato il ministero degli Esteri.

Il voto e la morte del commissaqrio Liashko
Il voto, previsto dalle 8 alle 22 locali di ieri, si è svolto in un clima di relativa calma in circa 3000 seggi per circa 5 milioni di elettori (3,2 nella regione di Donetsk, 1,8 in quella di Lugansk), a volte in seggi desolatamente semivuoti, a volte invece con lunghe code, come a Mariupol (dove però c'erano solo otto sedi per mezzo milione di abitanti) o tra le barricate di Sloviansk, roccaforte della rivolta circondata dall'esercito e nelle cui vicinanze si sono udite numerose e forti detonazioni. E proprio a Mariupol spunta il giallo del presunto rapimento del deputato nazionalista radicale e candidato presidenziale Oleg Liashko - è stato ritrovato impiccato il capo della polizia, Valeri Androshchuk, morto in circostanze controverse: forse ucciso dalla vendetta della gente, forse suicida per rimorso.

Le denunce di irregolarità
In alcune località ci sono poi stati blitz della Guardia nazionale ucraina per impedire la consegna delle schede o per sequestrarle: a Krasnoarmeisk è stato ucciso anche un civile. Singoli episodi di irregolarità sono stati segnalati da alcuni dei 500 giornalisti stranieri sguinzagliati nell'area, come il voto multiplo in più seggi o con il passaporto di altre persone, oppure pacchi di schede già' votate. La consultazione, di trasparente, sembra avere in ogni modo solo le urne: le liste degli aventi diritto sono quelle del 2012 (Kiev ha bloccato i database), le commissioni elettorali sono a senso unico. Ma le migliaia di persone che comunque sono andate ai seggi non si sono posti problemi di legittimità.