MONDO
Giovedì lutto nazionale
Ucraina, il presidente Yanukovich annuncia la tregua
L'obiettivo del presidente è "fermare il bagno di sangue" e riprendere i colloqui con l'opposizione. Oggi nella capitale i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Polonia. L'Onu chiede un'indagine indipendente. Obama: condanniamo le violenze con forza. Il ministro degli Esteri, Bonino: rischio guerra civile. Appello di Papa Francesco: "Cessi ogni violenza"

Dopo ventisei morti e centinaia di feriti, in Ucraina è stata proclamata la "tregua". Lo ha fatto il presidente Viktor Yanukovich, con l'obiettivo di "fermare il bagno di sangue" e la ripresa dei colloqui con l'opposizione "per stabilizzare la situazione", ha riferito la presidenza in un comunicato. La nota è arrivata dopo l'incontro del presidente con rappresentanti non solo di Parlamento e governo, ma anche coi leader dell'opposizione Arseniy Yatsenyuk, Vitali Klitschko e Oleh Tiahnybok.
Due giorni di scontri
Tra martedì e mercoledì, piazza Maidan a Kiev ma anche Leopoli sono diventati campi di battaglia. Tra le vittime c'è anche un giornalista ucraino, Viatcheslav Vérémii, morto mentre documentava le proteste. Quelle delle ultime ore sono state il momento peggiore, da quando tutto è cominciato tre mesi fa, il 30 novembre 2013, con le prime proteste in piazza per spingere il presidente a firmare il trattato di accordo con l'Ue. Per oggi è stato indetto il lutto nazionale ma la situazione, già incandescente, è sul punto di esplodere.
Le reazioni all'estero
Intanto dalla comunità internazionale arriva la ferma condanna all’escalation di violenze.
"Invito fortemente il governo ucraino ad astenersi da ulteriore violenza. Se i militari interverranno contro l'opposizione, i legami con la Nato saranno seriamente danneggiati" ha dichiarato il segretario generale dell'Allenaza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen.
La Casa Bianca ha annullato i visti ai funzionari ucraini considerati responsabili delle violenze e il presidente Obama ha condannato "nei termini più forti" quanto sta accadendo. "Ci saranno conseguenze se si oltrepasserà il segno", ha aggiunto il leader Usa. I ministri degli esteri di Francia e Germania oggi raggiungeranno a Kiev l’omologo polacco mentre a Bruxelles si terrà il vertice straordinario convocato dal rappresentante per la politica estera Catherine Ashton. Sul tavolo eventuali sanzioni mirate contro i responsabili delle violenze. Da quella riunione dipenderà anche la posizione della Bei, la Banca Europea degli Investimenti, che nel frattempo tiene congelate le attività in Ucraina. L’Onu chiede l’avvio di un’indagine interna per fare chiarezza, mentre il Papa lancia un appello: "Cessi ogni violenza".
Barroso chiama Yanukovich
Il presidente della Commissione europea Manuel Barroso ha chiamato il presidente ucraino e gli ha “ricordato le speciali responsabilità del governo ucraino ad evitare la violenza ed a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali". Per la titolare della Farnesina Emma Bonino “si rischia una guerra civile ai confini dell’Unione Europea”. La cancelliera tedesca Angela Merkel condanna la tecnica dilatoria delle autorità di Kiev mentre per il presidente francese Hollande “serve una soluzione politica”. Merkel ha poi avuto un colloquio telefonico con il leader russo Putin.
Ban Ki-moon: violenze inaccetabili. Onu chiede un indagine urgente
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si dice "scioccato" per l'escalation di violenza a Kiev. In una nota, definisce l'uso della violenza da entrambe le parti "inaccettabile". "Prevenire ulteriori spargimenti di sangue è una priorità fondamentale - aggiunge - e tutte le parti devono impegnarsi affinché venga ristabilita la democrazia il più rapidamente possibile". Mentre l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani chiede un'indagine urgente e indipendente.
Lavrov all'Ue: convinca l’opposizione a cooperare
Il ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha lanciato un appello a Bruxelles."L'Ue - ha sottolineato - dovrebbe approfittare dei suoi contatti con l'opposizione ucraina per incoraggiarla a cooperare con le autorità ucraine e a distanziarsi risolutamente dalle forze radicali che hanno scatenato tumulti sanguinosi e si sono messi sulla strada di un colpo di Stato".
Due giorni di scontri
Tra martedì e mercoledì, piazza Maidan a Kiev ma anche Leopoli sono diventati campi di battaglia. Tra le vittime c'è anche un giornalista ucraino, Viatcheslav Vérémii, morto mentre documentava le proteste. Quelle delle ultime ore sono state il momento peggiore, da quando tutto è cominciato tre mesi fa, il 30 novembre 2013, con le prime proteste in piazza per spingere il presidente a firmare il trattato di accordo con l'Ue. Per oggi è stato indetto il lutto nazionale ma la situazione, già incandescente, è sul punto di esplodere.
Le reazioni all'estero
Intanto dalla comunità internazionale arriva la ferma condanna all’escalation di violenze.
"Invito fortemente il governo ucraino ad astenersi da ulteriore violenza. Se i militari interverranno contro l'opposizione, i legami con la Nato saranno seriamente danneggiati" ha dichiarato il segretario generale dell'Allenaza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen.
La Casa Bianca ha annullato i visti ai funzionari ucraini considerati responsabili delle violenze e il presidente Obama ha condannato "nei termini più forti" quanto sta accadendo. "Ci saranno conseguenze se si oltrepasserà il segno", ha aggiunto il leader Usa. I ministri degli esteri di Francia e Germania oggi raggiungeranno a Kiev l’omologo polacco mentre a Bruxelles si terrà il vertice straordinario convocato dal rappresentante per la politica estera Catherine Ashton. Sul tavolo eventuali sanzioni mirate contro i responsabili delle violenze. Da quella riunione dipenderà anche la posizione della Bei, la Banca Europea degli Investimenti, che nel frattempo tiene congelate le attività in Ucraina. L’Onu chiede l’avvio di un’indagine interna per fare chiarezza, mentre il Papa lancia un appello: "Cessi ogni violenza".
Barroso chiama Yanukovich
Il presidente della Commissione europea Manuel Barroso ha chiamato il presidente ucraino e gli ha “ricordato le speciali responsabilità del governo ucraino ad evitare la violenza ed a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali". Per la titolare della Farnesina Emma Bonino “si rischia una guerra civile ai confini dell’Unione Europea”. La cancelliera tedesca Angela Merkel condanna la tecnica dilatoria delle autorità di Kiev mentre per il presidente francese Hollande “serve una soluzione politica”. Merkel ha poi avuto un colloquio telefonico con il leader russo Putin.
Ban Ki-moon: violenze inaccetabili. Onu chiede un indagine urgente
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si dice "scioccato" per l'escalation di violenza a Kiev. In una nota, definisce l'uso della violenza da entrambe le parti "inaccettabile". "Prevenire ulteriori spargimenti di sangue è una priorità fondamentale - aggiunge - e tutte le parti devono impegnarsi affinché venga ristabilita la democrazia il più rapidamente possibile". Mentre l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani chiede un'indagine urgente e indipendente.
Lavrov all'Ue: convinca l’opposizione a cooperare
Il ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha lanciato un appello a Bruxelles."L'Ue - ha sottolineato - dovrebbe approfittare dei suoi contatti con l'opposizione ucraina per incoraggiarla a cooperare con le autorità ucraine e a distanziarsi risolutamente dalle forze radicali che hanno scatenato tumulti sanguinosi e si sono messi sulla strada di un colpo di Stato".