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MONDO

Il cessate il fuoco dal 15 febbraio

Ucraina, si combatte alla vigilia della tregua. Razzo colpisce una scuola: muore bambino di 7 anni

Combattimenti e bombardamenti continuano a martoriare il sud-est ucraino alla vigilia della tregua prevista dai nuovi accordi di Minsk. Il ministro degli Esteri al Senato: "L'attenuazione o l'inasprimento delle sanzioni a Mosca dipende molto da Putin". Il G7: "Pronti a misure appropriate se qualcuno violerà gli accordi"

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Donetsk, foto archivio
Alla vigilia della tregua si inaspriscono i combattimenti in Ucraina dell'est e si allunga la scia di sangue. Nella cittadina di Artiomivsk uno dei missili è scoppiato vicino a una scuola provocando la morte un bimbo di sette anni. Lo scrive su Facebook il capo della polizia regionale di Donetsk (pro-Kiev), Viaceslav Abroskin, che ha postato anche la foto del razzo. Vittima che si aggiunge all'elenco di quelle registrate nelle ultime 24 ore nel Donbass: almeno 27 morti, tra cui molti civili.

Non è escluso che un nuovo summit sulla questione ucraina nel formato di Normandia (Francia, Russia, Germania, Ucraina) potrebbe svolgersi ad Astana, capitale del Kazakhstan. 




Gentiloni: nuova fase dipende soprattutto da Mosca
L'attenuazione o l'inasprimento delle sanzioni a Mosca, fa sapere il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni dipende molto da Putin che a Minsk ha ricevuto "un'apertura di credito". Insieme alle tregua, in Ucraina, ha detto ancora Gentiloni "devono avviarsi dinamiche che portino a un compromesso sostenibile e duraturo, stabilizzando gradualmente la situazione sul terreno e attuando le riforme inclusive e di riconciliazione nazionale che Kiev ha promesso, indispensabili anche nell'ottica di un accordo di associazione con l'Ue". 

La fragile intesa di Minsk
Una maratona durata 17 ore. Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande hanno concluso a Minsk il vertice in "formato Normandia" sul conflitto nell'est ucraino con una dichiarazione comune che sostiene gli accordi dello scorso settembre, a partire da un cessate il fuoco che entrerà in vigore dalla mezzanotte di sabato prossimo. Seguirà il ritiro delle armi pesanti anche se resta controversa la zona di Debaltsevo, che Kiev non vuole cedere ai separatisti filorussi negando che le sue truppe siano circondate dai ribelli. Ribadito l'impegno a rispettare la sovranità e l'integrità territoriale ucraina.  



Il G7: pronti a misure appropriate se qualcuno violerà gli accordi
Con una nota diramata dall'Eliseo, il G7 ha messo in guardia le parti in causa. "Esigiamo che tutte le parti rispettino strettamente le disposizioni dell'accordo e mettano in pratica quanto previsto senza ritardi, cominciando da un cessate il fuoco il 15 febbraio". In caso contrario, avverte il testo, tuttavia i Paesi del G7  "restano pronti ad adottare misure appropriate” contro chi dovesse violare le disposizioni.