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MONDO

Colloqui Hollande-Merkel-Putin-Poroshenko

Ucraina, vertice "formato Normandia" a Parigi per una soluzione politica alla crisi

Se i combattimenti sono praticamente finiti e le parti in guerra hanno concordato il ritiro delle armi leggere dalla zona cuscinetto, la soluzione politica è ancora lontana 

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Putin e Hollande (LaPresse)
I leader di Francia, Germania, Russia e Ucraina sono riuniti a Parigi nel tentativo di consolidare le fragile pace in Ucraina, con il presidente russo Vladimir Putin che spera in un allentamento delle severe sanzioni economiche che l'Occidente ha adottato in risposta al ruolo di Mosca nel conflitto ucraino.

Il presidente russo Vladimir Putin è arrivato all'Eliseo e Francois Hollande, sorridente, l'ha accolto con meno calore di quello riservato alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al presidente ucraino Petro Poroshenko, affettuosamente abbracciati dal capo dello Stato francese.

I leader francese e russo hanno discusso faccia a faccia del conflitto siriano prima di partecipare alla sessione a quattro per parlare di un conflitto che ha già fatto in Ucraina oltre ottomila vittime.

I quattro hanno preso il caffè insieme su una terrazza assolata, mentre Hollande, che ha avuto anche un breve bilaterale con Poroshenko, ha sottolineato che l'incontro avviene "in un contesto diverso" rispetto ai precedenti.

Dopo ripetute violazioni della tregua, l'ultimo cessate il fuoco indetto a settembre è stato rispettato dai ribelli filorussi e dalle forze ucraine. Se i combattimenti sono praticamente finiti e le parti in guerra hanno concordato il ritiro delle armi leggere dalla zona cuscinetto, la soluzione politica è ancora lontana.

"Conto sul fatto che gli accordi Minsk vengano attuati, cosa che a oggi sfortunatamente non è avvenuta" ha detto ieri Putin. "Siamo lontani da una soluzione, ma ci sono elementi che rafforzano la nostra fiducia che la crisi possa essere superata e il punto più importante è che al momento non si spara" ha aggiunto.

I punti chiave della contesa sono la tenuta di elezioni locali nell'Ucraina orientale, l'accesso degli osservatori internazionali alle aree controllate dai ribelli e la rimozione delle armi pesanti dal fronte. In base agli accordi di Minsk, i ribelli filorussi dell'est dovrebbero tenere elezioni locali entro fine anno e restituire il controllo del confine con la Russia al governo di Kiev.

I ribelli, che dopo la rivolta iniziata a inizio 2014 ora chiedono maggiore autonomia all'interno dell'Ucraina, vogliono tenere un'elezione locale alle loro condizioni, vietando tutte le candidature pro-Kiev e votando in giorni diversi da resto dell'Ucraina.

Kiev vuole cancellare immediatamente le "false" elezioni ribelli. Merkel, Hollande e Poroshenko hanno detto che il voto nelle aree ribelli rappresenta la "linea rossa" nella valutazione della rimozione delle sanzioni Ue sulla Russia a fine anno.

L'intervento diretto russo in Siria ha irritato ulteriormente i leader occidentali, che hanno criticato gli obiettivi militari, ma ha irrobustito il ruolo di Mosca come potenziale alleato nel risolvere un conflitto sanguinoso che si trascina dai quattro anni e mezzo. Kiev teme che prendendo la ribalta sulla scena siriana Putin miri a strappare un'intesa migliore sull'Ucraina, con la revoca delle sanzioni. E più di un governo in un'Europa travolta dalla crisi dei rifugiati sembra desideroso di appianare le divergenze con Mosca per facilitare la collaborazione.