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MONDO

De Mistura: chiesto alla Corte il rientro in Italia dei due fucilieri di Marina

Caso Marò, ennesimo rinvio ma il giudice dà un ultimatum alla pubblica accusa

Iniziata e subito rinviata al prossimo 10 febbraio l'udienza alla Corte Suprema di Nuova Delhi in cui i giudici dovevano pronunciarsi sulla petizione italiana per costringere le autorità indiane a formulare i capi d'accusa per i marò Latorre e Girone. Il giudice ha però posto alla pubblica accusa un limite di non oltre una settimana per presentare una soluzione sulle modalità di incriminazione dei due fucilieri di Marina

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I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone
India
E' iniziata ma poi è stata subito rinviata al prossimo 10 febbraio l'udienza presso la Corte Suprema di Nuova Delhi per l'esame del ricorso italiano sulla vicenda dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il presidente della Corte ha preso la decisione dopo aver ascoltato le ragioni del ricorso italiano. Per la prima volta presente in aula l'inviato del governo Staffan de Mistura accompagnato dall'ambasciatore d'Italia Daniele Mancini. L'inviato del governo ha riferito alla stampa italiana di aver chiesto alla Corte,
di fronte all'indecisione della pubblica accusa, che i marò siano autorizzati a tornare in Italia". "E questa richiesta - ha insistito De Mistura- la ripeteremo con forma anche lunedì prossimo indipendentemente dall'esito dell'udienza".

L'ultimatum del giudice all'accusa
La cosa positiva di oggi, o almeno così sembrerebbe, è che il giudice della Corte Suprema Bs Chauhan, rinviando oggi l'udienza a lunedì prossimo, ha posto alla pubblica accusa un limite non estendibile di una settimana per presentare una soluzione sulle modalità di incriminazione dei marò. "Vi concedo ancora una settimana - ha insistito - ma non sono disposto ad attendere oltre".

Udienza attesa
L'udienza che si terrà, quindi, lunedì prossimo è molto attesa. Due giorni fa il Tribunale speciale aveva infatti deciso di rinviare l'udienza al 25 febbraio proprio in attesa della sentenza del ricorso italiano. I giudici, nello specifico, dovranno pronunciarsi sulla petizione dei legalì dei due fucilieri di Marina per costringere le autorità indiane a formulare i capi di imputazione per la vicenda che causò la morte di due pescatori del Kerala, nel febbraio 2012. Infatti, a due anni dalla morte dei due uomini, i marò non sono stati accusati formalmente: a loro carico non è stato formulato alcun capo d'accusa.

I moniti di Napolitano e di Barroso
Il caso dei due marò torna davanti ai giudici indiani dopo settimane di pressing diplomatico da parte dell'Italia e dell'Europa culminate nei giorni scorsi con il forte richiamo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - che ha rimproverato alle autorità indiane di aver gestito il caso "in modi contraddittori e sconcertanti" - e i moniti del capo dell'esecutivo europeo Josè Manuel Barroso.