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ECONOMIA

Bruxelles

Ue, Ecofin dopo l'Eurogruppo. L'Fmi: Pil Italia +1,1% nel 2016, al +1,25% nel 2017-18

Rapporto FMI sull'Italia che chiede più riforme e, a causa della Brexit, rivede al ribasso la crescita nel 2016 e nel 2017. Renzi: "Rallenta economia Ue, ma agli inglesi i danni maggiori nel medio periodo". Prosegue oggi a Bruxelles la trattativa tra Italia ed Europa sul sistema bancario. Ieri Eurogruppo, oggi riunito il Consiglio Ecofin, Dijsselbloem: "Soluzione a problema di alcune banche possibile prima di ottobre"

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Christine Lagarde direttore Fmi (Gettyimages)
Il Fondo monetario internazionale ha diffuso ieri il Rapporto Article IV al termine della consultazione annuale sull'Italia, proprio a cavallo tra le riunioni dell'Eurogruppo e dell'Ecofin su importanti temi economici che riguardano l'eurozona dopo la Brexit.

Il Fmi, pur riconoscendo la crescita avvenuta nel 2015 dello 0,8% proseguita nel primo quarto del 2016 e le riforme effettuate dalle autorità e dal governo dell'Italia, nota come rimangano sfide strutturali significative, siano ancora bassi investimenti e produttività, il tasso di disoccupazione sopra l'11%, le banche siano stressate da Npl molto alti (i non performing loans, i crediti incagliati) e processi giudiziari.

La crescita per il Fondo sarebbe dunque messa a rischio, rimanendo sotto l'1% per quest'anno e attorno all'1% per il prossimo anno, il 2017. Questo livello di crescita, sottolineano gli economisti di Washington, implicherebbe un ritorno ai livelli di produzione pre-crisi (2007) "solo dalle metà degli anni 2020 e con un ampliamento del divario di reddito dell'Italia con la crescita più veloce dell'eurozona". Le riforme dunque vanno portate a termine, se non addirittura intensificate, raccomanda il Fondo.

La reazione di Renzi
"Hanno ridotto tutte le stime di crescita dopo Brexit, ci sarà a breve un rallentamento dell'economia per l'Europa ma nel medio periodo i danni li sentiranno più gli inglesi. Ad esempio noi stiamo provando con Beppe Sala a portare a Milano un po' di istituzioni finanziarie che sono a Londra e stiamo ragionando sull'ipotesi di un passaporto europeo a chi studia alla Bocconi". Lo annuncia Matteo Renzi, a Rtl, legando le ultime stime sulla crescita all'esito del referendum inglese.

Il Presidente del Consiglio ha inoltre parlato delle banche. Tra quelle italiane "ci sono ancora alcune realtà da mettere a posto", del resto "non c'è dubbio che esiste un tema anche delle banche tedesche": l'importante è che "in Europa si usi un po' di buon senso". "Le banche devono ricominciare a fare credito a famiglie e imprese", ha continuati Renzi, "non è l'Italia il malato d'Europa. Lo era e non lo è più, insieme agli altri paesi possiamo fare un buon lavoro. L'importante è avere rispetto dell'Italia". Quanto alla Germania, "non dobbiamo fare le guerre con la Germania ma pretendere rispetto per il nostro paese sì".

Oggi il Consiglio Ecofin
In mattinata riunione dei ministri delle finanze dell'Ue. Sul tavolo le situazioni dei conti pubblici di Portogallo e Spagna nel mirino per aver sfiorato gli obiettivi di abbassamento del deficit concordati. Prima della riunione il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari, Pierre Moscovici, aveva dichiarato: "Nell'Ecofin di oggi non si parla di
sanzioni per la Spagna e il Portogallo, entrambi alle prese con deficit eccessivi, ma verrà lanciato un processo, all'interno del quale ciò che conta di più è "la qualità della risposta ragionata" che arriverà da Madrid e Lisbona. 

Dijsselbloem: "Soluzione possibile prima di ottobre"
Dell'Italia ha invece parlato il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem: "Ho piena fiducia nel governo italiano, che troverà una via per risolvere il problema che c'è in alcune banche, all'interno del quadro regolatorio dell'Ue", ha detto parlando con i giornalisti al suo ingresso all'Ecofin. Il governo italiano, ha aggiunto Dijsselbloem, "lavora a stretto contatto con la Commissione Ue e i supervisori bancari, e penso che sia possibile una soluzione prima del referendum di ottobre". Il presidente dell'Eurogruppo, ieri parlando delle sofferenze bancarie, aveva detto che quella italiana non "è una crisi acuta".

Eurogruppo ieri a Bruxelles
Ieri in Belgio prima del meeting dell'Eurogruppo il Ministro Padoan ed in Italia il presidente del Consiglio Renzi, hanno parlato di intesa a portata di mano con l'Europa sulle banche "compatibile con le regole attuali è alla portata di mano" e della volontà del governo "che i risparmiatori e i correntisti italiani siano al sicuro".

Gli interventi allo studio
Le discussioni riguardano la posizione dei creditori delle banche che saranno interessate a ricapitalizzazioni cautelative: l'Italia preme per salvaguardare anche gli investitori istituzionali, mentre la Commissione ritiene che un problema di fiducia nel sistema bancario e comunque un problema di proporzionalità nella valutazione degli oneri sui vari soggetti indicati dalle regole del 'bail-in' emerga solo in riferimento agli investitori non istituzionali, quali sono i risparmiatori che hanno investito in obbligazioni convertibili.

Il vicepresidente della Commissione, Valdis Domborvskis non si è sbilanciato, ribadendo che l'Ue collabora con Roma e che ci sono "diverse modalità in cui (la questione-ndr) può essere affrontata, se dovessero emergere problemi di liquidità o di capitale, nel rispetto delle regole europee e senza danneggiare la stabilità finanziaria o gli investitori al dettaglio".

Il 29 luglio è la data di riferimento: l'Eba divulgherà i risultati degli stress test. Se entro quella data non si saranno individuate chiare soluzioni al caso Mps e al resto dei problemi aperti nel sistema italiano in relazione alle ricapitalizzazioni cautelative, allora ci potrebbero essere dei problemi seri di instabilità.