EUROPA
Antitrust
Ue apre indagine su acquisto di Fitbit da parte di Google
La commissaria alla concorrenza Vestager: controllo dei dati non deve ledere la competitività

La commissione Ue ha annunciato di aver aperto "un'indagine approfondita" per valutare l'acquisizione di Fitbit da parte di Google, annunciata nel novembre scorso e da perfezionare entro il 2020.
L'antitrust Ue "è preoccupato che la transazione fortifichi ulteriormente la posizione di Google nel mercato della pubblicità online, aumentando la già vasta mole di dati che Google può utilizzare per la personalizzazione degli annunci che mostra".
Per la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, reponsabile per le politiche comunitarie sulla competitività, nei prossimi anni il mercato dei dispositivi indossabili, come appunto il Fitbit, è destinato a crescere e quindi l'indagine Ue assicurerà che il controllo dei dati raccolti per mezzo di questi dispositivi non sia lesivo della concorrenza.
Milioni di Big Data
Ma oltre la concorrenza, c'è anche la questione - non sollevata a quanto pare dalla Commissione - dei Big Data. Google, tramite Fitbit, sbarca nel mondo degli smartwatch e dispositivi indossabili per il fitness dalla porta principale. Fitbit è infatti leader mondiale del settore, il che significa per Mountain View annettersi un ricchissimo patrimonio di dati personali derivati dal tracciamento di milioni di sportivi nel mondo.
Fondata nel 2007 a San Francisco, Fitbit ha avuto una rapida crescita: in cinque anni - dal 2010 al 2015 - le entrate sono aumentate da poco più di 5 milioni di dollari a oltre 1,8 miliardi di dollari. Le vendite di dispositivi Fitbit, nel 2019, secondo le stime hanno raggiunto 223 milioni di pezzi, di cui 92 milioni di smartwatch e 54 milioni di braccialetti per il fitness, dispositivi indossabili che misurano e registrano dati come il numero di passi, la qualità del sonno, i gradini e le pendenze compiuti dall'utente e altri parametri personali. L'acquisizione annunciata di Fitbit, per 2,1 miliardi di dollari, aveva sollevato preoccupazioni per la privacy e diversi gruppi di tutela del consumatore hanno invitato Bruxelles a bloccare l'accordo.
L'antitrust Ue "è preoccupato che la transazione fortifichi ulteriormente la posizione di Google nel mercato della pubblicità online, aumentando la già vasta mole di dati che Google può utilizzare per la personalizzazione degli annunci che mostra".
Per la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, reponsabile per le politiche comunitarie sulla competitività, nei prossimi anni il mercato dei dispositivi indossabili, come appunto il Fitbit, è destinato a crescere e quindi l'indagine Ue assicurerà che il controllo dei dati raccolti per mezzo di questi dispositivi non sia lesivo della concorrenza.
#EUMergerControl Commission 🇪🇺 opens in-depth investigation into the proposed acquisition of Fitbit by Google ⬇️https://t.co/LHrRKPPkFs pic.twitter.com/auphbc0YP9
— EU Competition (@EU_Competition) August 4, 2020
Milioni di Big Data
Ma oltre la concorrenza, c'è anche la questione - non sollevata a quanto pare dalla Commissione - dei Big Data. Google, tramite Fitbit, sbarca nel mondo degli smartwatch e dispositivi indossabili per il fitness dalla porta principale. Fitbit è infatti leader mondiale del settore, il che significa per Mountain View annettersi un ricchissimo patrimonio di dati personali derivati dal tracciamento di milioni di sportivi nel mondo.
Fondata nel 2007 a San Francisco, Fitbit ha avuto una rapida crescita: in cinque anni - dal 2010 al 2015 - le entrate sono aumentate da poco più di 5 milioni di dollari a oltre 1,8 miliardi di dollari. Le vendite di dispositivi Fitbit, nel 2019, secondo le stime hanno raggiunto 223 milioni di pezzi, di cui 92 milioni di smartwatch e 54 milioni di braccialetti per il fitness, dispositivi indossabili che misurano e registrano dati come il numero di passi, la qualità del sonno, i gradini e le pendenze compiuti dall'utente e altri parametri personali. L'acquisizione annunciata di Fitbit, per 2,1 miliardi di dollari, aveva sollevato preoccupazioni per la privacy e diversi gruppi di tutela del consumatore hanno invitato Bruxelles a bloccare l'accordo.