MONDO
'Sono prigionieri politici'
Bielorussia, Ue chiede rilascio immediato di Marya Kaliesnikava e Maksim Znak
Gli oppositori bielorussi Maria Kolesnikova e Maksim Znak sono stati condannati a 11 e 10 anni di prigione, rispettivamente. Il processo era iniziato il 3 settembre, gli atti sono stati secretati

"L'Ue deplora la continua palese mancanza di rispetto da parte del regime di Minsk nei confronti dei diritti umani e delle libertà fondamentali del popolo bielorusso. L'Ue ribadisce inoltre le sue richieste per il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici in Bielorussia (che ora sono più di 650), compresi Maria Kolesnikova e Maxim Znak, i giornalisti e tutte le persone che si trovano dietro le sbarre per aver esercitato i propri diritti. La Bielorussia deve rispettare i suoi impegni e obblighi internazionali all'interno dell'Onu e dell'Osce. L'Ue continuerà ad adoperarsi per promuovere la responsabilità per la brutale repressione da parte delle autorità bielorusse".
Lo comunica il Servizio per l'azione esterna Ue in una nota..Una delle figure di maggior spicco dell'opposizione bielorussa, Maria Kolesnikova, è stata condannata a 11 anni di carcere assieme al suo avvocato Maxim Znak, anche lui condannato a 10 anni di carecere, accusati di cospirazione per arrivare al potere, iniziative che attentano alla sicurezza nazionale e formazione estremista.
Tanto Kolesnikova che Znak sono in carcere da undici mesi. Maryia Kalesnikava è stata la persona più vicina alla candidata dell'opposizione Svetlana Tsikhanouskaya, ora in esilio, durante la campagna elettorale e, in seguito, è diventata una delle leader delle proteste popolari. Kalesnikava era stata arrestata il 7 settembre 2020 nel centro di Minsk da uomini in borghese e portata con la forza al confine con l'Ucraina, mentre Znak, esponente del Consiglio di coordinamento dell'opposizione e collega del candidato presidente Viktar Babaryka - ora in carcere - era stato arrestato due giorni dopo.
Il processo, iniziato il 3 agosto, si è celebrato a porte chiuse e tutta la documentazione è stata secretata. Tutti i partecipanti al processo, compresi gli avvocati, sono stati obbligati a firmare un accordo sulla non divulgazione degli atti processuali. Kalsnikava e Znak sono stati giudicati colpevoli di ''cospirazione per prendere il potere con metodi incostituzionali'' (articolo 357.1 del codice penale), ''creazione e direzione di un'organizzazione estremista'' (articolo 366.1.1) e ''istigazione ad azioni aventi l'obiettivo di danneggiare la sicurezza nazionale'' attraverso gli organi d'informazione e Internet (articolo 361.3).
Lo comunica il Servizio per l'azione esterna Ue in una nota..Una delle figure di maggior spicco dell'opposizione bielorussa, Maria Kolesnikova, è stata condannata a 11 anni di carcere assieme al suo avvocato Maxim Znak, anche lui condannato a 10 anni di carecere, accusati di cospirazione per arrivare al potere, iniziative che attentano alla sicurezza nazionale e formazione estremista.
Tanto Kolesnikova che Znak sono in carcere da undici mesi. Maryia Kalesnikava è stata la persona più vicina alla candidata dell'opposizione Svetlana Tsikhanouskaya, ora in esilio, durante la campagna elettorale e, in seguito, è diventata una delle leader delle proteste popolari. Kalesnikava era stata arrestata il 7 settembre 2020 nel centro di Minsk da uomini in borghese e portata con la forza al confine con l'Ucraina, mentre Znak, esponente del Consiglio di coordinamento dell'opposizione e collega del candidato presidente Viktar Babaryka - ora in carcere - era stato arrestato due giorni dopo.
Il processo, iniziato il 3 agosto, si è celebrato a porte chiuse e tutta la documentazione è stata secretata. Tutti i partecipanti al processo, compresi gli avvocati, sono stati obbligati a firmare un accordo sulla non divulgazione degli atti processuali. Kalsnikava e Znak sono stati giudicati colpevoli di ''cospirazione per prendere il potere con metodi incostituzionali'' (articolo 357.1 del codice penale), ''creazione e direzione di un'organizzazione estremista'' (articolo 366.1.1) e ''istigazione ad azioni aventi l'obiettivo di danneggiare la sicurezza nazionale'' attraverso gli organi d'informazione e Internet (articolo 361.3).