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POLITICA

Strasburgo

Ue, Dombrovskis: Italia rischia procedure se riforme non ambiziose

Nella riunione dei commissari il vicepresidente Dombrovskis presenta il pacchetto di decisioni sugli squilibri macroeconomici, nell'ambito del "semestre europeo" di governance economica dell'Eurozona. L'Italia rischia se le riforme non saranno ambiziose. Ecofin: Padoan ottimista "Nessuna bocciatura all'Italia"

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Valdis Dombrovskis (AP)
La Commissione europea avrebbe deciso di inviare una lettera ad alcuni paesi europei a rischio di significativo scostamento dagli obiettivi di medio termine, tra cui l'Italia invitando il nostro paese a fare nuove riforme strutturali.

L'Italia "continua a far registrare degli squilibri" e i Paesi che hanno questo problema "possono essere inseriti nel braccio correttivo della procedura per squilibri macroeconomici eccessivi in qualsiasi momento: questo dipenderà  da quanto sarà  ambizioso il programma di riforme che sarà presentato dall'Italia e naturalmente dalle nostre valutazioni" ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis.Il piano di riforme dovrebbe essere presentato in aprile. "È chiaramente necessario che continui lo sforzo di riforme in Italia", ha aggiunto Dombrovskis.

Il commissario lettone ha precisato, durante la sua conferenza stampa nel pomeriggio a Strasburgo, che "le decisioni riguardanti i bilanci sono in corso di finalizzazione e verranno pubblicate domani", aggiungendo di non poterle "commentare oggi". Le lettere verranno inviate, ha spiegato Dombrovskis, "anche per dare agli Stati membri degli avvertimenti in anticipo sulle decisioni di bilancio" che riguardano i loro programmi triennali di stabilità, da presentare entro metà aprile.

La risposta di Padoan
Pier Carlo Padoan, nella conferenza stampa al termine dell'Ecofin, si mostra molto ottimista. A proposito delle lettere di osservazioni inviate da Bruxelles dice: "Vedremo la lettera, ma non mi sembra che il punto sia chiedere qualcosa in più all'Italia", ha affermato il ministro, chiarendo che bisogna, invece, definire con la Commissione europea il quadro di finanza pubblica e le misure per la crescita. "Stiamo dialogando molto
bene con l'Ue e la valutazione della flessibilità non è un prendere o lasciare: bisogna entrare nel merito delle misure che l'Italia sta prendendo. E comunque sono convinto che l'ok arriverà". L'Italia quindi, a detta del ministro, alla fine otterrà la possibilità di non calcolare ai fini del debito e del deficit le spese sostenute per riforme strutturali, investimenti e migranti. Le trattative  vanno avanti e "finché non c'è la valutazione positiva, come sono convinto ci sarà, non possiamo dire di aver chiuso la conversazione". Comunque il governo non farà una manovra bis. Proprio in risposta alla lettera che Bruxelles recapiterà all'Italia, c'è chi ha ventilato la possibilità di un intervento, senza tasse nè tagli, da 2/3 miliardi sotto forma di un semplice aggiustamento di bilancio che potrebbe tener conto del calo degli interessi da pagare sui titoli di Stato e di parte delle entrate della voluntary disclosure. Padoan ha quindi confermato che la strategia del governo continua lungo il binario di una crescita che va rafforzata.