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Coronavirus

La crisi sanitaria

Ue agli Stati membri: "Vaccinare almeno il 70% degli adulti entro l'estate"

Entro marzo raggiungere il target dell'80% di sanitari e over 80

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"L'Ue chiede agli Stati membri di vaccinare l'80% degli operatori sanitari e degli ultraottantenni entro marzo e il 70% degli adulti entro l'estate". Lo dice il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, presentando la nuova comunicazione pubblicata dall'esecutivo comunitario per "battere uniti il Covid-19" in vista della videoconferenza dei leader di giovedì.

Vaccinazione di massa
Non c'è spazio per essere soddisfatti, ma si comincia a vedere la fine della pandemia man mano che procede la vaccinazione di massa. Questo il messaggio della Commissione europea che oggi ha pubblicato l'ennesima comunicazione sulla gestione della crisi sanitaria proprio nei giorni in cui una delle due principali case farmaceutiche, che stanno lavorando in consorzio con il quale la Ue ha stretto un contratto commerciale per la fornitura di vaccini, ha frenato la produzione per un limitato periodo di tempo (si tratta di Pfizer/BionTech).

Gli obiettivi dell'Europa
Giovedì toccherà ai capi di Stato e di governo riuniti per videoconferenza fare il punto della situazione: al centro della discussione la cooperazione sui vaccini (un po' incrinata dal contratto parallelo sancito dalla Germania con Pfizer/BioNTech) e il certificato di vaccinazione su scala Ue. Bruxelles propone questi obiettivi per la vaccinazione di massa: entro marzo dovrà essere vaccinato almeno l'80% delle persone di età superiore a 80 anni, l'80% del personale medico, paramedico e per l'assistenza in ogni Stato. Entro l'estate gli Stati dovrebbero vaccinare almeno il 70% della popolazione adulta.

Allerta varianti
La Commissione ha invitato gli Stati membri a continuare ad applicare la distanza fisica, limitare i contatti sociali, combattere la disinformazione, coordinare le restrizioni di viaggio, accelerare i test e aumentare il tracciamento dei contatti e il sequenziamento del genoma per affrontare il rischio derivante da nuove varianti del virus. Poiché le ultime settimane hanno visto una tendenza al rialzo nel numero dei casi, "è necessario fare di più per supportare i sistemi sanitari e per affrontare la 'stanchezza da Covid' nei prossimi mesi, accelerando la vaccinazione su tutta la linea, aiutando i nostri partner nei Balcani occidentali, quelli del vicinato meridionale e orientale e in Africa".

Sequenziamento genoma
Bruxelles indica che i certificati di vaccinazione dovranno rispettare la legislazione sulla protezione dei dati. Entro fine mese sarà concordato un approccio comune per usare i certificati degli Stati membri nei sistemi sanitari di tutta la Ue e al di fuori della Ue. Quanto alla ricerca sulle nuove varianti del virus gli Stati membri dovrebbero aumentare urgentemente il sequenziamento del genoma almeno al 5% e preferibilmente al 10% dei risultati positivi dei test. Al momento, molti Stati membri stanno testando meno dell'1% dei campioni e "ciò non è sufficiente per identificare la progressione delle varianti o rilevarne di nuove".

Misure antivirus
Infine vengono ribadite le misure standard antipandemia per ridurre ulteriormente il rischio di trasmissione legato ai mezzi di viaggio, come misure igieniche e di allontanamento nei veicoli e nei capolinea. Tutti i viaggi non essenziali dovrebbero essere fortemente scoraggiati fino a quando la situazione epidemiologica non sarà notevolmente migliorata. E restrizioni di viaggio proporzionate, inclusi i test sui viaggiatori, dovrebbero essere mantenute per coloro che viaggiano da aree con una maggiore incidenza di varianti di preoccupazione. Per garantire un accesso rapido ai vaccini, la Commissione ha istituito il meccanismo Team Europe per strutturare la fornitura di vaccini condivisa dagli Stati membri con i Paesi partner.