Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ue-valuta-riduzione-privacy-e-app-per-tracciare-utenti-smartphone-7626292b-dacc-40de-b85b-43a672a07e86.html | rainews/live/ | true
TECH

Misure straordinarie

Coronavirus, Ue verso deroghe eccezionali alla tutela della privacy

Le norme del Gdpr, il regolamento europeo sulla tutela dei dati personali, consentono deroghe per questioni come la salute pubblica. Allo studio un'app per tracciare gli spostamenti sullo smartphone

Condividi
Le norme sulla privacy possono subire delle deroghe quando si tratta di combattere per la salute pubblica, come è il caso di quanto sta avvenendo in Europa con la pandemia di Coronavirus.

Devono però essere rispettati i principi della proporzionalità e della reversibilità. Lo chiarisce in una nota Edpb, il Comitato europeo per la protezione sui dati, guidato dall'austriaca Andrea Jelinek, a proposito dell'ipotesi di poter controllare con una "app" i movimenti dei cittadini europei per limitare la diffusione del Coronavirus.

"Le norme europee sulla protezione dei dati  - il Gdpr, Regolamento generale sulla protezione dei dati -  non ostacolano le misure che vengono prese nella lotta contro la pandemia".


Un'app europea
Per contrastare il Covid-19, secondo fonti europee, è allo studio un'iniziativa comune in vari Paesi, su sollecito francese, per diffondere anche in Europa, un'app in grado di controllare i movimenti delle persone sul modello di quella utilizzata, con successo, in Corea del Sud, ma con una maggiore attenzione al rispetto della privacy.

Prima la tutela della salute
"La lotta contro le malattie infettive - spiega l'organo indipendente istituito nell'ambito delle norme Ue sulla protezione dei dati - è  un obiettivo prezioso condiviso da tutte le nazioni e, pertanto, dovrebbe essere sostenuto nel miglior modo possibile.

E' nell'interesse dell'umanità frenare la diffusione delle malattie e usare tecniche moderne nella lotta contro i flagelli che colpiscono gran parte del mondo". In ogni caso, pero', il Comitato europeo sottolinea che "anche in questi tempi eccezionali" si deve garantire la protezione dei dati personali per quanto possibile.

"Qualsiasi misura adottata in questo contesto - prosegue il Comitato - deve rispettare i principi generali di legge e non deve essere irreversibile. L'emergenza è una condizione legale che può legittimare le restrizioni delle libertà purché tali restrizioni siano proporzionate e limitate al periodo di emergenza"