EUROPA
Von der Leyen: "Strategia per essere più forti"
Ue verso revisione Schengen: rafforzare area e frontiere esterne
"La libertà di circolare, vivere e lavorare in diversi Stati membri è una libertà cara agli europei. Uno dei più grandi successi dell'Ue" dichiara la presidente della Commissione europea

"La libertà di circolare, vivere e lavorare in diversi Stati membri è una libertà cara agli europei. Uno dei più grandi successi dell'Ue. Diverse crisi e sfide ci hanno dimostrato che non possiamo dare per scontata Schengen". Lo dichiara la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in merito alla riforma del meccanismo di Schengen.
"Oggi presentiamo una via da seguire che assicurerà che Schengen possa resistere alla prova del tempo, che assicurerà il libero flusso di persone, beni e servizi in qualsiasi circostanza per ricostruire le nostre economie e per farci emergere più forti insieme", continua la leader dell'esecutivo Ue.
Controlli esterni, libertà interna
La Commissione europea vuole aggiornare il meccanismo di Schengen per renderlo "all'altezza delle sfide odierne". Sono tre i pilastri su cui Bruxelles intende intervenire: gestione efficace delle frontiere esterne dell'Ue; rafforzamento delle misure interne per compensare l'assenza di controlli alle frontiere interne, in particolare sulla cooperazione di polizia, sicurezza e gestione della migrazione; e garanzia di una solida preparazione e governance, compreso il completamento di Schengen. Nel dettaglio, l'esecutivo dell'Ue con la sua proposta mira a garantire una gestione efficace delle frontiere esterne dell'Ue, attraverso il lancio in corso del corpo permanente della Guardia di frontiera e costiera europea; rendere interoperabili i sistemi informativi per la gestione delle frontiere e della migrazione entro il 2023; e un'imminente proposta per rendere digitali le domande di visto e i documenti di viaggio.
Il terzo obiettivo è rafforzare lo spazio Schengen a livello interno, "poiché una stretta cooperazione tra gli Stati membri sulla prevenzione e la lotta alle minacce alla sicurezza è fondamentale per sostenere e compensare l'assenza di controlli alle frontiere interne". Le nuove iniziative includeranno un codice di cooperazione di polizia dell'Ue; l'aggiornamento del quadro "Prum" per lo scambio di informazioni su Dna, impronte digitali e dati dei veicoli; e l'estensione dell'uso delle informazioni anticipate sui passeggeri ai voli intra-Schengen.
Il Nuovo patto su Migrazione e Asilo, una volta adottato, stabilirà anche un approccio comune alla gestione della migrazione, elemento importante per il buon funzionamento dell'area Schengen. La commissione vuole inoltre migliorare la preparazione e la governance. Per farlo propone di rivedere il meccanismo di valutazione e monitoraggio Schengen. Convocherà inoltre forum Schengen regolari per promuovere il dialogo politico sull'affrontare le sfide comuni, sulla base delle relazioni annuali sullo Stato di Schengen. Entro la fine dell'anno, la Commissione proporrà di rivedere il codice frontiere Schengen per rafforzare la resilienza delle meccanismo di fronte alle gravi minacce garantendo uno stretto coordinamento e introducendo le necessarie salvaguardie affinchè il ripristino dei controlli alle frontiere interne rimanga una misura di ultima istanza. Infine vi è l'obiettivo di allargare lo spazio Schengen: in particolare con l'adesione degli Stati membri dell'Ue che non ne fanno ancora parte. Si tratta di Cipro, Croazia, Romania e Bulgaria.
"Oggi presentiamo una via da seguire che assicurerà che Schengen possa resistere alla prova del tempo, che assicurerà il libero flusso di persone, beni e servizi in qualsiasi circostanza per ricostruire le nostre economie e per farci emergere più forti insieme", continua la leader dell'esecutivo Ue.
Controlli esterni, libertà interna
La Commissione europea vuole aggiornare il meccanismo di Schengen per renderlo "all'altezza delle sfide odierne". Sono tre i pilastri su cui Bruxelles intende intervenire: gestione efficace delle frontiere esterne dell'Ue; rafforzamento delle misure interne per compensare l'assenza di controlli alle frontiere interne, in particolare sulla cooperazione di polizia, sicurezza e gestione della migrazione; e garanzia di una solida preparazione e governance, compreso il completamento di Schengen. Nel dettaglio, l'esecutivo dell'Ue con la sua proposta mira a garantire una gestione efficace delle frontiere esterne dell'Ue, attraverso il lancio in corso del corpo permanente della Guardia di frontiera e costiera europea; rendere interoperabili i sistemi informativi per la gestione delle frontiere e della migrazione entro il 2023; e un'imminente proposta per rendere digitali le domande di visto e i documenti di viaggio.
Il terzo obiettivo è rafforzare lo spazio Schengen a livello interno, "poiché una stretta cooperazione tra gli Stati membri sulla prevenzione e la lotta alle minacce alla sicurezza è fondamentale per sostenere e compensare l'assenza di controlli alle frontiere interne". Le nuove iniziative includeranno un codice di cooperazione di polizia dell'Ue; l'aggiornamento del quadro "Prum" per lo scambio di informazioni su Dna, impronte digitali e dati dei veicoli; e l'estensione dell'uso delle informazioni anticipate sui passeggeri ai voli intra-Schengen.
Il Nuovo patto su Migrazione e Asilo, una volta adottato, stabilirà anche un approccio comune alla gestione della migrazione, elemento importante per il buon funzionamento dell'area Schengen. La commissione vuole inoltre migliorare la preparazione e la governance. Per farlo propone di rivedere il meccanismo di valutazione e monitoraggio Schengen. Convocherà inoltre forum Schengen regolari per promuovere il dialogo politico sull'affrontare le sfide comuni, sulla base delle relazioni annuali sullo Stato di Schengen. Entro la fine dell'anno, la Commissione proporrà di rivedere il codice frontiere Schengen per rafforzare la resilienza delle meccanismo di fronte alle gravi minacce garantendo uno stretto coordinamento e introducendo le necessarie salvaguardie affinchè il ripristino dei controlli alle frontiere interne rimanga una misura di ultima istanza. Infine vi è l'obiettivo di allargare lo spazio Schengen: in particolare con l'adesione degli Stati membri dell'Ue che non ne fanno ancora parte. Si tratta di Cipro, Croazia, Romania e Bulgaria.
="utf-8">Schengen is integral to our European identity.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) June 2, 2021
Our citizens cherish and rely on the right to move freely in Europe.
To continue enjoying the benefits of Schengen, we need to make it stronger, more resilient and fit for current challenges.
Today, we set out the way forward: https://t.co/UbDcIpWCAu