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ECONOMIA

Il sindacalista: "L'Alfa torna a correre in Usa"

Uliano (Fim Cisl): "La Giulia in produzione a metà ottobre"

Quali saranno, nel concreto, le ricadute a livello occupazionale e industriale per il Gruppo FCA? "Il primo impatto dell'operazione, voluta da Marchionne - spiega al nostro giornale il responsabile auto della Fim Cisl, Ferdinando Uliano - è l'ingresso di una trentina di figure professionali nuove, per lo stabilimento di Cassino, che dovrebbero rivestire il ruolo di Team leader, che si stanno già formando. Dalle previsioni che abbiamo noi e per come stanno andando le cose, per il mese di luglio, si dovrebbe creare una linea produttiva per la realizzazione delle scocche. E quindi la produzione della Giulia povrebbe iniziare alla metà di ottobre".

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di Francesco Chyurlia
L'Alfa Romeo è tornata. Con l'uscita della "Giulia", il percorso di uno dei marchi auto più prestigiosi a livello internazionale, riprende la sua corsa. E con essa resuscita il fascino delle macchine italiane nel mondo. Ma quali saranno, nel concreto, le ricadute a livello occupazionale e industriale per il Gruppo FCA? "Il primo impatto dell'operazione, voluta da Marchionne - spiega al nostro giornale il responsabile auto della Fim Cisl, Ferdinando Uliano - è l'ingresso di una trentina di figure professionali nuove, per lo stabilimento di Cassino, che dovrebbero rivestire il ruolo di Team leader, che si stanno già formando. Dalle previsioni che abbiamo noi e per come stanno andando le cose, per il mese di luglio, si dovrebbe creare una linea produttiva per la realizzazione delle scocche. E quindi la produzione della Giulia povrebbe iniziare alla metà di ottobre".

Si prevede una crescita produttiva importante?

"Per la fine dell'anno la salita produttiva dovrebbe essere tale da far abolire la Cassa integrazione di gennaio. Con il primo modello, la Giulia, si dovrebbero recuperare i lavoratori in Cig di Cassino. Nel primo semestre del 2016 sappiamo che ci sarà un altro modello Alfa, un Suv. Poi ci sarà un nuovo modello, del quale, però non sappiamo molto. Di sicuro ci sarà un positivo impatto occupazionale, sempre per Cassino, verso la fine del 2016. Ci sarà, poi, un effetto di trascinamento virtuoso per i due stabilimenti, Termoli e Pratola Serra, che producono motori rispettivamente a benzina e diesel. Pratola Serra produceva per 3-4 giorni al mese e si presume che ora lavorerà per 15 giorni al mese".

Sul piano generale che effetto avrà questa rinascita sugli altri stabilimenti?

"Si ipotizza che abbia un effetto positivo sui volumi. Ci basiamo traslando ciò che è avvenuto per la Maserati, per la Renegade e per la Jeep, con un abbattimento dei costi legato alle sinergie delle varie piattaforme e sulla capacità di stare su diversi mercati. E' evidente che questo contesto è diverso da quello che aveva provato a fare la Fiat di Agnelli, quando tentò di sbarcare in America con l'Alfa. Marchionne si può appoggiare alla rete di Chrysler in qualità di player internazionale, giocando una partita con le grandi case automobilistiche mondiali".

Fiat torna protagonista negli Usa?

"Sì, Fiat torna protagonista ma a un livello più alto, in un segmento dove le auto tedesche fanno da padrone. L'impatto dell'investimento diventerà di circa 5 miliardi per tutta la partita Alfa Romeo in un arco di tre anni, fino al 2018. Dal punto di vista sindacale siamo soddisfatti. Con questa operazione si punta su macchine che hanno margini maggiori delle utilitarie e che hanno la capacità di aggredire mercati più vasti".