SCIENZA
Sindrome respiratoria Medio Orientale
Un vaccino contro la MERS
Sperimentato sui macachi nel laboratorio di patologia dell'Università della Pennsylvania, ha protetto il 100% dei soggetti esposti all'infezione

Chiunque abbia visto e ricordi il film di Danny Boyle "28 giorni dopo" diffida di qualsiasi sperimentazione che coinvolga scimmie e virus: non si sa mai come va a finire...
Nonostante ciò, è rimarchevole che dalla Perelman School of Medicine della University of Pennsylvania giunga la notizia del successo - al momento, solo in laboratorio e sui macachi rhesus - del primo vaccino contro la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS).
Che cos'è la MERS
Tra le tante infezioni virali respiratorie che gli esseri umani possono contrarre, la cosiddetta "MERS" (la Sindrome respiratoria mediorientale) occupa un posto preminente; si tratta di un'infezione da betacoronavirus particolarmente aggressiva che, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della Sanità, è stata mortale nel 36% dei 1200 casi registrati.
Identificato per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita, il MERS-CoV (coronavirus della MERS) si trasmette con una certa difficoltà tra esseri umani, e comunque il contagio avviene solo in caso di uno stretto e non protetto contatto tra ammalato e soggetto sano, come avvenuto in Corea del Sud all'inizio dell'estate 2015, con 186 casi di infezione e trentasei morti.
Pur considerando i casi di negligenza e sottovalutazione come sembra essere stato quello coreano, gli epidemiologi e i virologi considerano che i veicoli principali della MERS siano cammelli e dromedari, animali molto diffusi in Medio Oriente, nei quali questo insidioso virus trova un ricettacolo particolarmente accogliente.
Vaccini sperimentali
David B. Weiner, professore di patologia della Perelman School of Medicine, spiega su Science Translational Medicine che, considerata la pericolosità del virus, un vaccino contro la MERS è effettivamente una priorità nella ricerca immunologica attuale.
I macachi
Messo a punto partendo dal sangue di cammello e dal DNA del virus, il vaccino sintetico è stato somministrato ai primati in laboratorio sei settimane prima dell'esposizione all'agente virale ed è stato in grado di generare anticorpi capaci di proteggere il 100% dei macachi.
Il primo autore della ricerca, Karuppiah Muthumani, assistente di Patologia e Medicina di Laboratorio della Perelman School, è particolarmente fiero del successo riportato: "Questo vaccino ha il potenziale per superare importanti limiti di produzione e di distribuzione e, per di più, non contenendo virus vivo, non ci espone al rischio involontario di una accidentale diffusione del malattia".
Forse anche stavolta l'abbiamo scampata: quella Londra di Boyle, deserta e piena di assatanati, può tornare nel cassetto degli incubi...
Nonostante ciò, è rimarchevole che dalla Perelman School of Medicine della University of Pennsylvania giunga la notizia del successo - al momento, solo in laboratorio e sui macachi rhesus - del primo vaccino contro la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS).
Che cos'è la MERS
Tra le tante infezioni virali respiratorie che gli esseri umani possono contrarre, la cosiddetta "MERS" (la Sindrome respiratoria mediorientale) occupa un posto preminente; si tratta di un'infezione da betacoronavirus particolarmente aggressiva che, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della Sanità, è stata mortale nel 36% dei 1200 casi registrati.
Identificato per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita, il MERS-CoV (coronavirus della MERS) si trasmette con una certa difficoltà tra esseri umani, e comunque il contagio avviene solo in caso di uno stretto e non protetto contatto tra ammalato e soggetto sano, come avvenuto in Corea del Sud all'inizio dell'estate 2015, con 186 casi di infezione e trentasei morti.
Pur considerando i casi di negligenza e sottovalutazione come sembra essere stato quello coreano, gli epidemiologi e i virologi considerano che i veicoli principali della MERS siano cammelli e dromedari, animali molto diffusi in Medio Oriente, nei quali questo insidioso virus trova un ricettacolo particolarmente accogliente.
Vaccini sperimentali
David B. Weiner, professore di patologia della Perelman School of Medicine, spiega su Science Translational Medicine che, considerata la pericolosità del virus, un vaccino contro la MERS è effettivamente una priorità nella ricerca immunologica attuale.
I macachi
Messo a punto partendo dal sangue di cammello e dal DNA del virus, il vaccino sintetico è stato somministrato ai primati in laboratorio sei settimane prima dell'esposizione all'agente virale ed è stato in grado di generare anticorpi capaci di proteggere il 100% dei macachi.
Il primo autore della ricerca, Karuppiah Muthumani, assistente di Patologia e Medicina di Laboratorio della Perelman School, è particolarmente fiero del successo riportato: "Questo vaccino ha il potenziale per superare importanti limiti di produzione e di distribuzione e, per di più, non contenendo virus vivo, non ci espone al rischio involontario di una accidentale diffusione del malattia".
Forse anche stavolta l'abbiamo scampata: quella Londra di Boyle, deserta e piena di assatanati, può tornare nel cassetto degli incubi...