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TECH

In esclusiva per Rainews.it una giornata con i Google Glass

Prove tecniche di giornalista-explorer

In Italia non ci sono ancora e non si sa quando arriveranno. Quasi tutti ne hanno sentito parlare degli occhiali-pc di Google, un prototipo che potrebbe un giorno cambiare le abitudini delle persone. Abbiamo provato a usarli per il lavoro, ecco il nostro racconto

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Test drive per i Google Glass
di Celia GuimaraesRoma
I Google Glass,  gli occhiali-computer lanciati un paio d’anni fa e riservati ad un gruppo ristrettissimo di persone, ormai  non sono  più solo per addetti ai lavori, sviluppatori e vip, ma per chiunque voglia comprarli. Bisogna però essere cittadini americani per averli, e il loro costo è decisamente alto: 1.500 dollari più spese. Sono stati messi in vendita online dal maggio scorso e sembra (Google non conferma né smentisce) che siano andati a ruba.

Explorer a Roma
Tanta curiosità attorno al ‘pc da indossare’ ha contagiato anche l’Italia, dove i Glass non hanno ancora una data d’arrivo nemmeno in previsione. Abbiamo avuto la possibilità di testarli in esclusiva e abbiamo pensato di passare una giornata a Roma utilizzando i Google Glass per capire come possono aiutare un giornalista nella sua attività quotidiana.

Si parte da Termini
Appuntamento alla stazione Termini di Roma, da dove abbiamo cominciato ad esplorare le possibilità dei Glass, tra gli sguardi di molti curiosi e il rumore dei lavori in corso allo scalo ferroviario. Per ora, si possono fare ricerche e dare ordini soltanto in inglese. E in inglese abbiamo chiesto la mappa di Roma e alcune indicazioni stradali. C’è da osservare che questo tipo di informazione, in italiano, è già disponibile sui normali smartphone e i comandi vocali rendono la ricerca veramente veloce. Comunque anche i GG hanno trovato le mappe di Roma senza difficoltà.

Intervista allo startupper
Da Termini siamo andati alla ‘fabbrica delle startup’ della Luiss Enlabs, dove avevamo in previsione un’intervista al fondatore di Thingarage, una startup che raggruppa designer in crowdsourcing per produrre oggetti con stampanti 3D. L’intervista a Antonello Balestrieri è stata anticipata da ricerche su cosa significhi crowdsourcing e esempi di prodotti creati in 3D. Anche qui, i Google Glass ti danno la possibilità di vedere e toccare gli oggetti mentre ascolti l’interlocutore. Questa è una possibilità interessante per un giornalista multimediale, perché consente di fare un’intervista in diretta compresa di immagini che possono essere immediatamente trasmesse.

Sui mezzi pubblici
Abbiamo provato i GG anche su un mezzo di trasporto  pubblico (in particolare il tram della linea 2, che ha il wifi a bordo anche se ancora sperimentale). Qui abbiamo scoperto che tra borse e pacchi, in piedi dovendo ‘sorreggersi agli appositi sostegni’ è utile avere le mani libere e, eventualmente, rispondere a una mail o guardare la rassegna stampa del giorno. Lo abbiamo fatto con quotidiani e siti americani.

Turisti per caso
La sorpresa è arrivata alla fermata davanti al Palazzetto dello sport, vicino all’Auditorium e al museo Maxxi. Qui, scorrendo tra le ‘schermate’ dei Glass, abbiamo scoperto informazioni sui tre punti turistici e abbiamo potuto consultare le schede con informazioni aggiuntive sui monumenti. Sempre in piedi sul tram.

La giornata da giornalista-explorer si è quindi conclusa al Centro Rai di Saxa Rubra (che i GG ancora non riconoscono) per una veloce visita alla nostra redazione di Rainews.it.

Guarda la diretta sui Google Glass a 'Con il tempo che corre'

Pro e contro
Qualche considerazione a margine: almeno in Italia, quello che si può fare con i Google Glass è agevolmente fattibile con uno smartphone. I Google Glass ‘ascoltano’ con buona precisione i comandi vocali, ma il tocco sull’asta per accenderli, spegnerli e scorrere le pagine richiede una certa pratica. Le informazioni vocali (che funzionano a conduzione ossea) non sono molto chiare in ambienti rumorosi, in quel caso servono gli auricolari.  

Shut down
Al contrario di quello che molti pensano, non sono intrusivi: il prisma che proietta le immagini si trova al di sopra del campo visivo e non interferisce con la vista. Ultima e non meno importante, i GG sono ancora un prototipo, la batteria ha una durata molto limitata (con l’uso intensivo non più di 45 minuti) e l’asta che contiene hardware e batteria tende a scaldarsi con l’uso: quando accade il dispositivo si mette automaticamente in stand-by e tanti saluti.