EUROPA
Michel: "L'Ue integra e non discrimina"
Ungheria. Von der Leyen: legge anti Lgbt "è vergognosa". E avverte: "Pronti a procedura infrazione"
"Questa legge non serve alla protezione dei bambini, viene utilizzata la protezione dei bambini come pretesto per discriminare l'orientamento delle persone" sottolinea la Presidente della Commissione Ue. Il portavoce di Orban: "Dibattito? E' una parata da circo"

La legge ungherese "dice che pubblicazioni con rappresentazioni di giovani Lgbtiq non possono essere più mostrate ai minori: praticamente l'omosessualità e la transessualità vengono poste allo stesso livello della pornografia. Questa legge non serve alla protezione dei bambini, viene utilizzata la protezione dei bambini come pretesto per discriminare l'orientamento delle persone, questa legge è vergognosa". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel suo intervento alla plenaria. La legge, ha proseguito von der Leyen, "contraddice profondamente i valori fondamentali dell'Ue. Userò tutti gli strumenti che sono a disposizione della Commissione per difendere questi valori".
"Se l'Ungheria non aggiusterà il tiro la Commissione userà tutti i poteri ad essa conferiti come guardiano dei Trattati. Dall'inizio del mio mandato abbiamo aperto circa 40 procedure di infrazione legate al rispetto dello stato di diritto e se necessario apriremo altre procedure" ha detto ancora la presidente della Commissione Ue. "Non possiamo rimanere a guardare quando ci sono regioni che si dichiarano liberate da persone Lgbtiq, non lasceremo che una parte della nostra società sia stigmatizzata, quando difendiamo parti delle nostre società noi difendiamo la libertà di tutta la nostra società", ha aggiunto.
Michel: "L'Ue integra e non discrimina"
"Nell'Ue non discriminiamo, ma integriamo, questo è il significato dell'articolo 2 del nostro Trattato" e "l'Ungheria" che di recente ha approvato la cosiddetta legge anti-Lgbt, "dovrebbe riflettere sui valori che ci legano come Unione europea". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, durante un dibattito all'Eurocamera di Strasburgo.
"I diritti delle persone Lgbtqi+ non sono un problema marginale", ma "esempi concreti di come una società si relaziona con la diversità e con la dignità umana" perché toccano "i nostri più intimi sentimenti, le nostre convinzioni e le libertà fondamentali", ha aggiunto il presidente. "Discutere i nostri valori fondamentali a livello di Consiglio europeo non era una pratica diffusa in passato", ha ricordato Michel, ma "la legislazione approvata recentemente in Ungheria ha portato a forti preoccupazioni in particolare tra i leader europei e per questo motivo ho deciso di parlare del tema alla nostra ultima riunione". "La Conferenza sul futuro dell'Europa dovrebbe essere l'opportunità di mettere i valori fondamentali al centro", ha aggiunto Michel.
Il portavoce di Orban: "Dibattito? E' una parata da circo"
"Che peccato! Il cosiddetto dibattito oggi al Parlamento europeo sulla legge sulla protezione dell'infanzia in Ungheria è stata una parata da circo, un nuovo livello di imperialismo coloniale e morale, un attacco all'Ungheria e Orbanofobia". Lo scrive su Twitter Zoltan Kovacs, il portavoce del premier ungherese Viktor Orban.
"Se l'Ungheria non aggiusterà il tiro la Commissione userà tutti i poteri ad essa conferiti come guardiano dei Trattati. Dall'inizio del mio mandato abbiamo aperto circa 40 procedure di infrazione legate al rispetto dello stato di diritto e se necessario apriremo altre procedure" ha detto ancora la presidente della Commissione Ue. "Non possiamo rimanere a guardare quando ci sono regioni che si dichiarano liberate da persone Lgbtiq, non lasceremo che una parte della nostra società sia stigmatizzata, quando difendiamo parti delle nostre società noi difendiamo la libertà di tutta la nostra società", ha aggiunto.
We cannot just stand aside while whole regions declare themselves as 'LGBTIQ free zones'.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) July 7, 2021
Europe will never allow parts of our society to be stigmatised.
When we stand up for parts of our society, we stand up for the freedom of our society as a whole. pic.twitter.com/6k0OReVS4a
Michel: "L'Ue integra e non discrimina"
"Nell'Ue non discriminiamo, ma integriamo, questo è il significato dell'articolo 2 del nostro Trattato" e "l'Ungheria" che di recente ha approvato la cosiddetta legge anti-Lgbt, "dovrebbe riflettere sui valori che ci legano come Unione europea". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, durante un dibattito all'Eurocamera di Strasburgo.
"I diritti delle persone Lgbtqi+ non sono un problema marginale", ma "esempi concreti di come una società si relaziona con la diversità e con la dignità umana" perché toccano "i nostri più intimi sentimenti, le nostre convinzioni e le libertà fondamentali", ha aggiunto il presidente. "Discutere i nostri valori fondamentali a livello di Consiglio europeo non era una pratica diffusa in passato", ha ricordato Michel, ma "la legislazione approvata recentemente in Ungheria ha portato a forti preoccupazioni in particolare tra i leader europei e per questo motivo ho deciso di parlare del tema alla nostra ultima riunione". "La Conferenza sul futuro dell'Europa dovrebbe essere l'opportunità di mettere i valori fondamentali al centro", ha aggiunto Michel.
#LGBTQI+ rights are NOT a marginal issue.
— Charles Michel (@eucopresident) July 7, 2021
In the European Union, we don't discriminate. We integrate.@Europarl_EN #EPlenary pic.twitter.com/oZ3y3Ag2pm
Il portavoce di Orban: "Dibattito? E' una parata da circo"
"Che peccato! Il cosiddetto dibattito oggi al Parlamento europeo sulla legge sulla protezione dell'infanzia in Ungheria è stata una parata da circo, un nuovo livello di imperialismo coloniale e morale, un attacco all'Ungheria e Orbanofobia". Lo scrive su Twitter Zoltan Kovacs, il portavoce del premier ungherese Viktor Orban.
What a shame! The so-called debate today in the @Europarl_EN on HU’s child protection law was a circus parade, a new level of colonial and moral imperialism, Hungary-bashing and Orbanophobia.
— Zoltan Kovacs (@zoltanspox) July 7, 2021