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ECONOMIA

Presentato il piano industriale

Unicredit, 6.500 esuberi entro il 2019. Varato aumento di capitale da 13 miliardi

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Il nuovo piano industriale di Unicredit, denominato 'Transform 2019' presentato stamane a Londra prevede un sostanziale miglioramento della struttura di capitale del gruppo. Previsto un aumento di capitale in opzione da 13 miliardi di euro, da sottoporre all'approvazione di un'assemblea straordinaria degli azionisti convocata per il 12 gennaio 2017, interamente garantito in termini di ammontare da parte di un consorzio formato da primarie banche internazionali che hanno sottoscritto un pre-underwriting agreement ai sensi del quale si sono impegnate a sottoscrivere un underwriting agreement avente per oggetto la sottoscrizione delle nuove azioni eventualmente non sottoscritte all'esito dell'asta dei diritti inoptati, fino a concorrenza di 13 miliardi di euro.  

Non è previsto nessun pagamento di dividendi per il 2016, con una politica di distribuzione dei dividendi cash per gli anni successivi del 20-50%. A ciò si aggiungono le cessioni già concordate dell'intera partecipazione in Pekao e Pioneer, oltre alla cessione già finalizzata dell'Ucraina e della partecipazione di UniCredit del 30% in Fineco.  

Sul fronte del personale il piano industriale di Unicredit prevede ulteriori 6.500 esuberi netti entro il 2019, per una riduzione totale netta degli FTE (dipendenti a tempo pieno, ndr) di circa 14.000 unità entro il 2019".  

Nell'ambito dell'alleggerimento del portafoglio non core Unicredit ha siglato due accordi separatamente, uno con Fortress e l'altro con Pimco per trasferire due portafogli di npl in una nuova e indipendente entità in cui Unicredit avrà una quota di minoranza. La transazione riguarda 17 miliardi di npl.