MONDO
Il Paese ha dovuto cancellare alcune leggi, come quella che discriminava i gay
L'Unione Europea abolisce i visti per i cittadini della Moldova
L’accordo entrerà in vigore il 28 aprile e garantirà ai cittadini moldavi l’ingresso senza visto e la permanenza negli stati-membri dell’UE per 90 giorni ogni 6 mesi

I rappresentanti dell’Unione Europea e della Repubblica di Moldova hanno firmato l’accordo sull’abolizione dei visti d’ingresso per cittadini moldavi. Per l’UE l’accordo è stato firmato dal presidente del Parlamento Europeo Martin Shulz e dal vice-ministro greco Dimitris Kurkulas.
L’accordo entrerà in vigore il 28 aprile e garantirà ai cittadini moldavi l’ingresso senza visto e la permanenza negli stati-membri dell’UE per 90 giorni ogni 6 mesi. Nel caso di sospetti da parte degli uffici d’immigrazione dei singoli stati-membri dell’UE i cittadini moldavi saranno chiamati a spiegare il motivo del loro ingresso o permanenza e a dimostrare di avere i mezzi di sostentamento, valutati in 50 euro per ogni giorno di permanenza. I controlli comunque saranno selettivi e solo nel caso i funzionari degli uffici d’immigrazione o polizia di frontiera dovessero sospettare che si tratta di potenziali immigrati irregolari.
Per accedere al regime senza visti per i propri cittadini la Moldova ha dovuto adempiere ad alcune richieste dell’UE. In particolare sono state cancellate alcune norme di legge che penalizzavano o discriminavano i gay, cosa che ha suscitato il malcontento dei credenti. Inoltre, accogliendo la richiesta dell’UE riguardante il contrasto dell’immigrazione clandestina, la Moldova è stata costretta a insediare alcune stazioni di polizia di frontiera al confine con la Transnistria. Quest’ultima è l’area secessionista, staccatasi da Moldova all’inizio degli anni ’90 e ora indipendente, ma considerata dalla Moldova proprio territorio e parte integrante del Paese. L’opposizione interna ha accusato le autorità della Moldova di riconoscere implicitamente in tal modo l’indipendenza della Transnistria.
L’accordo entrerà in vigore il 28 aprile e garantirà ai cittadini moldavi l’ingresso senza visto e la permanenza negli stati-membri dell’UE per 90 giorni ogni 6 mesi. Nel caso di sospetti da parte degli uffici d’immigrazione dei singoli stati-membri dell’UE i cittadini moldavi saranno chiamati a spiegare il motivo del loro ingresso o permanenza e a dimostrare di avere i mezzi di sostentamento, valutati in 50 euro per ogni giorno di permanenza. I controlli comunque saranno selettivi e solo nel caso i funzionari degli uffici d’immigrazione o polizia di frontiera dovessero sospettare che si tratta di potenziali immigrati irregolari.
Per accedere al regime senza visti per i propri cittadini la Moldova ha dovuto adempiere ad alcune richieste dell’UE. In particolare sono state cancellate alcune norme di legge che penalizzavano o discriminavano i gay, cosa che ha suscitato il malcontento dei credenti. Inoltre, accogliendo la richiesta dell’UE riguardante il contrasto dell’immigrazione clandestina, la Moldova è stata costretta a insediare alcune stazioni di polizia di frontiera al confine con la Transnistria. Quest’ultima è l’area secessionista, staccatasi da Moldova all’inizio degli anni ’90 e ora indipendente, ma considerata dalla Moldova proprio territorio e parte integrante del Paese. L’opposizione interna ha accusato le autorità della Moldova di riconoscere implicitamente in tal modo l’indipendenza della Transnistria.