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MONDO

Lussemburgo, incontro presidenti

​Unione Federale ancora lontana, serve un ruolo più forte per i parlamenti europei

Sul TTIP dal 30 maggio la reading room anche in Italia

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I presidenti Grasso e Boldrini (foto di Marco Aquili)
di Giorgio Santelli
Il percorso per arrivare ad una cessione di sovranità nazionale per dare più forza ad un'Europa in senso federale non è cosa facile. Ed è il quadro di sintesi della due giorni di discussione che a Lussemburgo ha visto confrontarsi i presidenti dei parlamenti europei. Alle spinte nazionaliste che soffiano nel vecchio continente si assommano le perplessità di diversi Stati che, da poco entrati a far parte dell'Unione, vivono la loro indipendenza come un successo recente. Su alcuni temi, però, come sviluppo, sicurezza, politica sui flussi migratori, trattati internazionali come quello di libero scambio con gli Stati Uniti, la strada sembra obbligata. 500 milioni di europei sono poca cosa rispetto ai 7miliardi e mezzo di cittadini del mondo.

L'Economia europea è comunque già di per sé meno forte di altre economie mondiali. "Figuriamoci quindi che peso potrebbero avere le singole nazioni - afferma il Presidente del Bundestag Norbert Lammert.

Forte, dunque, il ruolo che i Parlamenti europei possono invece avere sui trattati internazionali, per esempio il TTIP. È lo stesso Lammert ad affermare che il potere di ratifica dei trattati da parte delle assemblee nazionali ha un peso fondamentale. La creazione delle reading room per dare modo ai parlamentari nazionali di conoscere i contenuti di quell'accordo era essenziale e se ne è convinto anche Jean Claude Junker a cui lo stesso Lammert disse che se gli Usa volevano la ratifica questa trasparenza l'avrebbero dovuta concedere.

Reading room che, ha annunciato Laura Boldrini,  vi sarà anche in Italia presso il ministero dello sviluppo economico a partire dal prossimo 30 maggio e sarà consultabile da tutti i parlamentari. Ma tornando al percorso per arrivare all'Unione federale degli Stati europei, al momento le firme sulla dichiarazione, con quelle dei proponenti Italia, Lussemburgo, Francia e Germania sono 13 anche se altri due Paesi stanno ultimando i lavori preliminari nei loro Paesi per aderire. A quel punto la discussione potrà pienamente partire con la maggioranza favorevole dei Paesi membri. Procede invece il lavoro comune su politiche di sicurezza ed Europol delle che strategia ha parlato in plenaria il Presidente del Senato Pietro Grasso che ha giudicato positiva anche la proposta sul migration compact.