POLITICA
Ddl Cirinnà in aula al Senato il 28 gennaio
Unioni civili. Forza Italia voterà no, Pd resta diviso
Il Pd cerca una mediazione, con i cattolici contrari all'adozione del figlio del partner estesa anche alle coppie omosessuali e i laici che la difendono

L'assemblea dei gruppi di Forza Italia, riunita a Montecitorio, ha deciso che voterà 'no' al disegno di legge sulle Unioni civili. E' quanto emerso durante la riunione dei gruppi azzurri dopo un lungo dibattito.
Secondo quanto riferito da alcuni partecipanti dopo la relazione del presidente della Commissione Giustizia del Senato, Francesco Nitto Palma, hanno preso la parola una decina tra senatori e deputati tutti contrari al provvedimento, tranne Stefania Prestigiacomo che sarebbe favorevole al ddl se modificato.
Il presidente Berlusconi aprendo il suo intervento ha sottolineato: "Sono qui questa sera per ascoltare più che parlare". Ma alla fine ha ribadito che la posizione di Forza Italia è quella di essere "favorevoli alle unioni civili ma non al progetto di legge Cirinnà perché questo presenta troppe criticità".
Pd diviso sulle unioni civili
Niente stralcio, sulle unioni civili si va avanti sul testo Cirinnà con la stepchild adoption. Cercando però di non reagire ai tentativi del fronte cattolico di alzare i toni, ma continuando a lavorare nel gruppo del Senato e nel partito per cercare una mediazione. I vertici del Pd, su mandato di Matteo Renzi che ha fatto sapere di essere favorevole alla stepchild, provano a tenere compatto il gruppo e di conseguenza la maggioranza di governo.
Sapendo che con Ncd un accordo è possibile, nel momento in cui il Pd trovasse la sua compattezza; e sapendo che al contrario arrivare divisi all'Aula significherebbe - spiegano dal Nazareno - ritrovarsi "in balia dei Cinque Stelle, che per come sta girando in questi giorni, potrebbero votare non per il merito ma per mandare sotto la maggioranza".
Il Pd cerca insomma l'unità sul ddl Crinnà in vista del suo approdo in Senato, slittato al prossimo 28 gennaio, con i cattolici fermamente contrari all'adozione del figlio del partner estesa anche alle coppie omosessuali, questione di cui chiedono lo stralcio, e i laici che la difendono.
Secondo quanto riferito da alcuni partecipanti dopo la relazione del presidente della Commissione Giustizia del Senato, Francesco Nitto Palma, hanno preso la parola una decina tra senatori e deputati tutti contrari al provvedimento, tranne Stefania Prestigiacomo che sarebbe favorevole al ddl se modificato.
Il presidente Berlusconi aprendo il suo intervento ha sottolineato: "Sono qui questa sera per ascoltare più che parlare". Ma alla fine ha ribadito che la posizione di Forza Italia è quella di essere "favorevoli alle unioni civili ma non al progetto di legge Cirinnà perché questo presenta troppe criticità".
Pd diviso sulle unioni civili
Niente stralcio, sulle unioni civili si va avanti sul testo Cirinnà con la stepchild adoption. Cercando però di non reagire ai tentativi del fronte cattolico di alzare i toni, ma continuando a lavorare nel gruppo del Senato e nel partito per cercare una mediazione. I vertici del Pd, su mandato di Matteo Renzi che ha fatto sapere di essere favorevole alla stepchild, provano a tenere compatto il gruppo e di conseguenza la maggioranza di governo.
Sapendo che con Ncd un accordo è possibile, nel momento in cui il Pd trovasse la sua compattezza; e sapendo che al contrario arrivare divisi all'Aula significherebbe - spiegano dal Nazareno - ritrovarsi "in balia dei Cinque Stelle, che per come sta girando in questi giorni, potrebbero votare non per il merito ma per mandare sotto la maggioranza".
Il Pd cerca insomma l'unità sul ddl Crinnà in vista del suo approdo in Senato, slittato al prossimo 28 gennaio, con i cattolici fermamente contrari all'adozione del figlio del partner estesa anche alle coppie omosessuali, questione di cui chiedono lo stralcio, e i laici che la difendono.