POLITICA
Il cdr: "Inopportuna la presenza di chi stava con Berlusconi"
Tensione a sinistra, all'Unità arriva un'azionista ex senatrice di Forza Italia
La polemica era stata sollevata dal Fatto sulla presenza di Maria Claudia Ioannucci, ex avvocato di Lavitola, nelle quote della società che edita lo storico quotidiano

Il comitato di redazione dell'Unità è in rivolta contro l’acquisizione da parte della società Pei del 13,9% di Nuova iniziativa editoriale, la cordata che dal 2001 pubblica il quotidiano nato nel 1924. La Pei, secondo quanto è stato scritto nei giorni scorsi sul Fatto Quotidiano, sarebbe legata all’avvocato Maria Claudia Ioannucci, ex senatrice di Forza Italia considerata dal quotidiano diretto da Padellaro vicina a Valter Lavitola. Dopo che la notizia è stata resa nota, il cdr ha chiesto "al socio di maggioranza di sostituire l’amministratore delegato che ha tenuto celato il nome di questo nuovo azionista al comitato di redazione e l’identità dei titolari della società" gestita dall’ex senatrice forzista. Il cdr si è poi rivolto alla Ioannucci, ricordandole che in passato non era mai stato accettato "l’ingresso di Angelucci perché ritenuto inopportuno con la storia della nostra testata".
Le motivazioni del Cdr
Inoltre, "quando siamo rinati come giornale abbiamo fatto la campagna contro le leggi 'ad personam' di Silvio Berlusconi, mentre lei era membro di Forza Italia. Pertanto riteniamo inopportuna la sua presenza e chiediamo che venga sostituita". Da parte sua, la Ioannucci difende la sua operazione: "Sono entrata nel capitale dell'Unità perché ogni giornale in difficoltà o che rischia di morire significa una ferita per la democrazia". Smentita poi la "vicinanza" a Lavitola, che in passato è stato un suo cliente: "L’assioma che vede legato un avvocato con la persona che difende non è corretto".
Le motivazioni del Cdr
Inoltre, "quando siamo rinati come giornale abbiamo fatto la campagna contro le leggi 'ad personam' di Silvio Berlusconi, mentre lei era membro di Forza Italia. Pertanto riteniamo inopportuna la sua presenza e chiediamo che venga sostituita". Da parte sua, la Ioannucci difende la sua operazione: "Sono entrata nel capitale dell'Unità perché ogni giornale in difficoltà o che rischia di morire significa una ferita per la democrazia". Smentita poi la "vicinanza" a Lavitola, che in passato è stato un suo cliente: "L’assioma che vede legato un avvocato con la persona che difende non è corretto".