ITALIA
Diritto allo studio
Università gratis per redditi bassi, campagna del Miur per informare gli studenti
Università, Fedeli: “Al via campagna sul diritto allo studio. Più risorse in campo. Tempi certi e nuovi criteri per l’assegnazione dei fondi. Attenzione specifica alle aree del terremoto"
"Continua gli studi, accedi al futuro" è la campagna del Miur per spiegare agli studenti italiani le agevolazioni previste per proseguire gli studi. È stato avviato un sito dedicato del ministero. Questo video spiega perché viene caldeggiato ai giovani il proseguimento degli studi fino al conseguimento della laurea.
Secondo dati di una indagine Istat del 2015, si legge nel sito, continuare gli studi dopo la maturità è un investimento importante per il futuro: avere una laurea magistrale permette all'85% dei giovani di trovare lavoro a 4 anni dal termine degli studi, percentuale che diminuisce del 10% se si tratta di laurea triennale.
Il DSU - si legge ancora nel sito dedicato dal MIUR - promuove la possibilità di proseguire gli studi fino ai livelli più alti presso l'Università o l'Istituzione di Alta Formazione Artistica, Coreutica e Musicale (AFAM), anche a chi ha una condizione economica svantaggiata, arrivando a garantire, a chi risulta idoneo ai benefici, la gratuità dell'iscrizione, insieme a un sostegno economico a studentesse e studenti per affrontare le spese di questo percorso.
Il mini sito del ministero chiarisce che nel 2017 è stata introdotta una NO Tax Area che si applica a tutte le istituzioni universitarie e AFAM statali e permette a chi ha un ISEE sotto i 13.000 € di non pagare l'iscrizione all'università. Chi ha un ISEE compreso tra i 13.000 € e i 30.000 € può comunque beneficiare di riduzioni delle tasse universitarie.
Dal secondo anno per mantenere le agevolazioni bisogna rispettare alcuni criteri di merito: essere in corso e aver raggiunto un certo numero di crediti: al secondo anno si tratta di minimo 10 CFU entro il 10 agosto; per gli anni successivi sono 25 i crediti formativi necessari.
Oltre a ciò sono previste Borse di studio erogate dalle Regioni che offrono un sostegno economico per affrontare il percorso di studi; essere idoneo alla borsa dà inoltre diritto all'esonero totale dalle tasse universitarie. Per gli studenti fuori sede è prevista la possibilità di fare domanda di borsa di studio e di posto letto in una residenza universitaria ad una tariffa calmierata.
Il pacchetto messo in campo in vista delle prossime immatricolazioni dal ministero prevede oltre al sito dedicato, un incremento dei fondi destinati a sostenere chi vuole proseguire negli studi universitari, con nuove modalità di distribuzione a livello territoriale basate non sulla spesa storica, ma sul fabbisogno reale e una attenzione specifica alle aree del terremoto. Il rilancio dell’Osservatorio nazionale sul tema.
“Con l’ultima legge di Bilancio - sostiene la ministra Valeria Fedeli - abbiamo incrementato in modo strutturale di 50 milioni di euro il Fondo integrativo statale per il diritto allo studio, portandolo a 217 milioni all’anno. Fondi a cui si aggiungeranno i 6 milioni non utilizzati nel 2017 per le borse della “Fondazione ex art. 34”, per un totale, quest’anno, di 223 milioni per il diritto allo studio”.
Sono stati inseriti 55 milioni di euro nel Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) degli atenei di quest’anno. Nell’FFO il MIUR ha anche previsto 7,5 milioni per interventi di sostegno agli studenti diversamente abili e a quelli con disturbi specifici di apprendimento. E 64,2 milioni per il fondo giovani (per borse di mobilità internazionale, incentivi per l’iscrizione alle lauree scientifiche e a quelle di particolare interesse nazionale) dentro cui ci sono 5 milioni di euro per interventi integrati di orientamento pre-universitario, di sostegno didattico e di tutorato.
Il Fondo - comunica il MIUR - sarà erogato entro il 30 settembre di ogni anno e lo sarà non più sulla base della spesa storica delle Regioni - meccanismo che penalizzava le studentesse e gli studenti delle aree in cui gli investimenti erano minori - ma sulla base del fabbisogno che emerge dai territori, per una piena attuazione dei diritti riconosciuti dalla Costituzione e per contrastare la proliferazione della figura dell’idoneo senza borsa, che si vuole superare. Il nuovo meccanismo prevede un incentivo per le Regioni virtuose che investono maggiormente sul diritto allo studio, attraverso una quota premiale variabile in base all’investimento della Regione stessa.
Infine sarà ricostituito l’Osservatorio sul diritto allo studio, che servirà a far ripartire uno spazio importante di monitoraggio, di confronto tra gli attori che si occupano di diritto allo studio a vari livelli, di proposta. Il diritto allo studio è un ambito fondamentale di impegno: vuol dire giustizia e mobilità sociale. "Non possiamo permetterci - secondo la ministra Valeria Fedeli - di tenere fuori dal sapere le intelligenze, le capacità, i talenti di tante ragazze e tanti ragazzi solo perché vengono da contesti socio-economici difficili”.
Secondo dati di una indagine Istat del 2015, si legge nel sito, continuare gli studi dopo la maturità è un investimento importante per il futuro: avere una laurea magistrale permette all'85% dei giovani di trovare lavoro a 4 anni dal termine degli studi, percentuale che diminuisce del 10% se si tratta di laurea triennale.
Il DSU - si legge ancora nel sito dedicato dal MIUR - promuove la possibilità di proseguire gli studi fino ai livelli più alti presso l'Università o l'Istituzione di Alta Formazione Artistica, Coreutica e Musicale (AFAM), anche a chi ha una condizione economica svantaggiata, arrivando a garantire, a chi risulta idoneo ai benefici, la gratuità dell'iscrizione, insieme a un sostegno economico a studentesse e studenti per affrontare le spese di questo percorso.
Il mini sito del ministero chiarisce che nel 2017 è stata introdotta una NO Tax Area che si applica a tutte le istituzioni universitarie e AFAM statali e permette a chi ha un ISEE sotto i 13.000 € di non pagare l'iscrizione all'università. Chi ha un ISEE compreso tra i 13.000 € e i 30.000 € può comunque beneficiare di riduzioni delle tasse universitarie.
Dal secondo anno per mantenere le agevolazioni bisogna rispettare alcuni criteri di merito: essere in corso e aver raggiunto un certo numero di crediti: al secondo anno si tratta di minimo 10 CFU entro il 10 agosto; per gli anni successivi sono 25 i crediti formativi necessari.
Oltre a ciò sono previste Borse di studio erogate dalle Regioni che offrono un sostegno economico per affrontare il percorso di studi; essere idoneo alla borsa dà inoltre diritto all'esonero totale dalle tasse universitarie. Per gli studenti fuori sede è prevista la possibilità di fare domanda di borsa di studio e di posto letto in una residenza universitaria ad una tariffa calmierata.
Il pacchetto messo in campo in vista delle prossime immatricolazioni dal ministero prevede oltre al sito dedicato, un incremento dei fondi destinati a sostenere chi vuole proseguire negli studi universitari, con nuove modalità di distribuzione a livello territoriale basate non sulla spesa storica, ma sul fabbisogno reale e una attenzione specifica alle aree del terremoto. Il rilancio dell’Osservatorio nazionale sul tema.
“Con l’ultima legge di Bilancio - sostiene la ministra Valeria Fedeli - abbiamo incrementato in modo strutturale di 50 milioni di euro il Fondo integrativo statale per il diritto allo studio, portandolo a 217 milioni all’anno. Fondi a cui si aggiungeranno i 6 milioni non utilizzati nel 2017 per le borse della “Fondazione ex art. 34”, per un totale, quest’anno, di 223 milioni per il diritto allo studio”.
Sono stati inseriti 55 milioni di euro nel Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) degli atenei di quest’anno. Nell’FFO il MIUR ha anche previsto 7,5 milioni per interventi di sostegno agli studenti diversamente abili e a quelli con disturbi specifici di apprendimento. E 64,2 milioni per il fondo giovani (per borse di mobilità internazionale, incentivi per l’iscrizione alle lauree scientifiche e a quelle di particolare interesse nazionale) dentro cui ci sono 5 milioni di euro per interventi integrati di orientamento pre-universitario, di sostegno didattico e di tutorato.
Il Fondo - comunica il MIUR - sarà erogato entro il 30 settembre di ogni anno e lo sarà non più sulla base della spesa storica delle Regioni - meccanismo che penalizzava le studentesse e gli studenti delle aree in cui gli investimenti erano minori - ma sulla base del fabbisogno che emerge dai territori, per una piena attuazione dei diritti riconosciuti dalla Costituzione e per contrastare la proliferazione della figura dell’idoneo senza borsa, che si vuole superare. Il nuovo meccanismo prevede un incentivo per le Regioni virtuose che investono maggiormente sul diritto allo studio, attraverso una quota premiale variabile in base all’investimento della Regione stessa.
Infine sarà ricostituito l’Osservatorio sul diritto allo studio, che servirà a far ripartire uno spazio importante di monitoraggio, di confronto tra gli attori che si occupano di diritto allo studio a vari livelli, di proposta. Il diritto allo studio è un ambito fondamentale di impegno: vuol dire giustizia e mobilità sociale. "Non possiamo permetterci - secondo la ministra Valeria Fedeli - di tenere fuori dal sapere le intelligenze, le capacità, i talenti di tante ragazze e tanti ragazzi solo perché vengono da contesti socio-economici difficili”.