SCIENZA
Ricerca in Kenya
Il patto non scritto tra uomo e animale
Uno studio epidemiologico svolto in Africa mette in luce la correlazione tra lo stato di salute del bestiame e quello delle comunità umane che se ne prendono cura

Chi non ricorda la celebre scena inziale della "Carica dei 101" (One Hundred and One Dalmatians, 1961), nella quel vengono ritratte alcune coppie composte da cani e padroni? Nel cartone animato si gioca sulla parossistica somiglianza tra il componente umano e quello canino, con effetti molto suggestivi.
Ebbene: tra uomini e animali che condividono il medesimo spazio vitale esistono connessioni che vanno al di là della mera somiglianza fisica, investendo il campo della salute.
Uomini e bestie
Lo conferma uno studio ("Linking human health and livestock health (...)") condotto dall'epidemiologo Samuel Thumbi Mwangi, Assistant research professor presso la scuola veterinaria "Paul G. Allen" della Washington State University.
La ricerca
L'osservazione - per un intero anno dello stato di salute di 1500 famiglie e dei loro animali in dieci diversi villaggi del Kenya - ha permesso di rilevare una significativa correlazione tra il numero degli esseri umani malati e il numero dei capi di bestiame affetti da patologie oppure morti all'interno del medesimo gruppo familiare.
I dati e i risultati
Eseguendo visite settimanali villaggio per villaggio e fornendo alle famiglie coinvolte un numero verde da chiamare via telefono cellulare, il professor Thumbi Mwangi ha raccolto dati relativi a: 6400 tra adulti e bambini, 8000 vacche, 2400 capre, 1300 pecore e 18000 galline.
Ogni dieci casi di malattia o morte riscontrata tra gli animali, la probabilità di contrarre una malattia, tra i membri della famiglia che li possiede, sale del 31%.
"Si tratta di risultati molto importanti" spiega il professor Thumbi Mwangi "perché nell'Africa sub-sahariana la vita di 300 milioni di persone dipende dalla salute del bestiame che posseggono".
Tre criteri
La correlazione tra salute umana e animale si dispiega secondo tre canali principali:
1) ragioni socioeconomiche: quando la produttività e la salute del bestiame si riflettono direttamente sulla disponibilità economica delle famiglie, permettendo o meno l'accesso all'istruzione e/o ai servizi sanitari;
2) ragioni nutrizionali: la salute del bestiame si riflette direttamente sull'alimentazione delle famiglie, garantendo o meno l'accesso alle proteine nobili;
3) ragioni zoonotiche: dallo stato di salute del bestiame dipende la probabilità che infezioni di origine animale siano capaci di "fare il salto" di specie, attaccando (o meno) la specie umana.
Ebbene: tra uomini e animali che condividono il medesimo spazio vitale esistono connessioni che vanno al di là della mera somiglianza fisica, investendo il campo della salute.
Uomini e bestie
Lo conferma uno studio ("Linking human health and livestock health (...)") condotto dall'epidemiologo Samuel Thumbi Mwangi, Assistant research professor presso la scuola veterinaria "Paul G. Allen" della Washington State University.
La ricerca
L'osservazione - per un intero anno dello stato di salute di 1500 famiglie e dei loro animali in dieci diversi villaggi del Kenya - ha permesso di rilevare una significativa correlazione tra il numero degli esseri umani malati e il numero dei capi di bestiame affetti da patologie oppure morti all'interno del medesimo gruppo familiare.
I dati e i risultati
Eseguendo visite settimanali villaggio per villaggio e fornendo alle famiglie coinvolte un numero verde da chiamare via telefono cellulare, il professor Thumbi Mwangi ha raccolto dati relativi a: 6400 tra adulti e bambini, 8000 vacche, 2400 capre, 1300 pecore e 18000 galline.
Ogni dieci casi di malattia o morte riscontrata tra gli animali, la probabilità di contrarre una malattia, tra i membri della famiglia che li possiede, sale del 31%.
"Si tratta di risultati molto importanti" spiega il professor Thumbi Mwangi "perché nell'Africa sub-sahariana la vita di 300 milioni di persone dipende dalla salute del bestiame che posseggono".
Tre criteri
La correlazione tra salute umana e animale si dispiega secondo tre canali principali:
1) ragioni socioeconomiche: quando la produttività e la salute del bestiame si riflettono direttamente sulla disponibilità economica delle famiglie, permettendo o meno l'accesso all'istruzione e/o ai servizi sanitari;
2) ragioni nutrizionali: la salute del bestiame si riflette direttamente sull'alimentazione delle famiglie, garantendo o meno l'accesso alle proteine nobili;
3) ragioni zoonotiche: dallo stato di salute del bestiame dipende la probabilità che infezioni di origine animale siano capaci di "fare il salto" di specie, attaccando (o meno) la specie umana.