MONDO
Rapporti Usa-Iran
Pompeo apre al negoziato con l'Iran. Risposta: Usa cambino atteggiamento e sarà dialogo
Gli Stati Uniti aprono al dialogo con l'Iran 'senza precondizioni' è quello che dice Mike Pompeo, segretario di Stato americano, in visita in Svizzera. La priorità per gli Usa è quella di ottenere il rimpatrio degli americani detenuti in Iran

L'Iran non rifiuta a priori un dialogo con gli Stati Uniti ma prima è necessario "un mutamento negli atteggiamenti" di Washington. Questo è quello che ha affermato Teheran, rispondendo all'offerta di dialogo "senza precondizioni" pronunciata dal Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, dalla Svizzera al termine di un incontro bilaterale con il consigliere federale e ministro degli Esteri elvetico, Ignazio Cassis.
La Svizzera rappresenta gli interessi americani a Teheran da circa una quarantina di anni a seguito della rivoluzione islamica.
Il Capo della diplomazia americana Pompeo, dopo aver sottolineato che gli Stati Uniti sono disporti a discutere con l'Iran "senza porre condizioni", ha precisato che "Siamo pronti a sederci a un tavolo con loro" aggiungendo però che lo sforzo americano volto a fermare "le attività nefaste della Repubblica islamica continuerà". Non è nelle intenzioni di Washington l'allentamento della pressione su Teheran, ha evidenziato Pompeo.
Già nei giorni scorsi il presidente Donald Trump aveva sostenuto di essere pronto a colloquiare con l'Iran se la Repubblica Islamica si comportasse come una 'nazione normale'. Posizione ribadita da Pompeo nell'incontro in Svizzera anche perché gli Stati Uniti e Donald Trump hanno come priorità di politica estera il rimpatrio dei cittadini americani detenuti in Iran. Il Segretario di Stato americano ha detto di apprezzare il lavoro della Svizzera nel rappresentare i cittadini statunitensi scomparsi o detenuti in Iran.
Attualmente ci sono almeno cinque cittadini americani ed almeno due residenti permanenti americani imprigionati in Iran, per un totale di sette persone.
Per quanto riguarda l'Iran Cassis ha parlato con Pompeo di un meccanismo umanitario per l'invio di generi alimentari e medicinali non soggetti a sanzioni, si legge in una nota del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae). "Vogliamo contribuire a far sì che la popolazione civile colpita dalle nuove sanzioni possa disporre di beni necessari per la vita di tutti i giorni", ha spiegato il Capo del Dipartimento degli Affari Esteri svizzero.
La Svizzera rappresenta gli interessi americani a Teheran da circa una quarantina di anni a seguito della rivoluzione islamica.
Il Capo della diplomazia americana Pompeo, dopo aver sottolineato che gli Stati Uniti sono disporti a discutere con l'Iran "senza porre condizioni", ha precisato che "Siamo pronti a sederci a un tavolo con loro" aggiungendo però che lo sforzo americano volto a fermare "le attività nefaste della Repubblica islamica continuerà". Non è nelle intenzioni di Washington l'allentamento della pressione su Teheran, ha evidenziato Pompeo.
Già nei giorni scorsi il presidente Donald Trump aveva sostenuto di essere pronto a colloquiare con l'Iran se la Repubblica Islamica si comportasse come una 'nazione normale'. Posizione ribadita da Pompeo nell'incontro in Svizzera anche perché gli Stati Uniti e Donald Trump hanno come priorità di politica estera il rimpatrio dei cittadini americani detenuti in Iran. Il Segretario di Stato americano ha detto di apprezzare il lavoro della Svizzera nel rappresentare i cittadini statunitensi scomparsi o detenuti in Iran.
Attualmente ci sono almeno cinque cittadini americani ed almeno due residenti permanenti americani imprigionati in Iran, per un totale di sette persone.
Per quanto riguarda l'Iran Cassis ha parlato con Pompeo di un meccanismo umanitario per l'invio di generi alimentari e medicinali non soggetti a sanzioni, si legge in una nota del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae). "Vogliamo contribuire a far sì che la popolazione civile colpita dalle nuove sanzioni possa disporre di beni necessari per la vita di tutti i giorni", ha spiegato il Capo del Dipartimento degli Affari Esteri svizzero.