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MONDO

Dopo le elezioni di Midterm

Usa, il ministro della Giustizia Sessions si dimette su richiesta di Trump. Pesa il Russiagate

Sessions, uno dei primi sostenitori di Trump nel 2016, è nel mirino del presidente da mesi, da quando ha annunciato la sua astensione dalle indagini sul Russiagate. Al suo posto arriva Matthew G. Whitaker

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Il ministro della Giustizia Jeff Sessions si è dimesso con effetto immediato su richiesta di Donald Trump. Sessions, uno dei primi sostenitori di Trump nel 2016, è nel mirino del presidente da mesi, da quando ha annunciato la sua astensione dalle indagini sul Russiagate.

Sessions, uno dei primi sostenitori di Trump nel 2016, è nel mirino del presidente da mesi, da quando ha annunciato la sua astensione dalle indagini sul Russiagate.

Sessions ha consegnato le sue dimissioni al capo dello staff della Casa Bianca, John Kelly. "Caro presidente, su sua richiesta rassegno le mie dimissioni", ha scritto nella missiva. E la conferma è arrivata dallo stesso presidente Trump, che ha annunciato in un tweet l'insediamento di Matthew G. Whitaker.


Il Russiagate
Trump non ha chiamato personalmente Sessions per licenziarlo. Secondo riferito dalla Cnn, è stato John Kelly, il capo di gabinetto del tycoon, a telefonare al ministro per chiedere le sue dimissioni. Sebbene i repubblicani abbiamo mantenuto il controllo del Senato alle elezioni di metà mandato, la conferma del successore di Sessions non si può dare per scontata perché in ballo c’è il futuro dell’indagine sul Russiagate guidata dal procuratore speciale Robert Mueller.