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MONDO

Nella notte Consiglio di Sicurezza dell'Onu

Ucraina. Kiev: "Ok a operazione antiterrorismo con esercito"

Il massimo organo delle Nazioni Unite si riunisce nella notte dopo la richiesta da parte della Russia. Scontri nell'est ucraino: almeno 3 morti e diversi feriti. Ultimatum di Kiev ai separatisti filorussi: consegnate le armi entro le 9 ora locale. Mosca: vergognoso l'ordine di usare l'esercito. Yanukovich: Paese è in guerra civile

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Ucraina, tensioni nell'Est del paese (AP)
Kiev
Ci sono tre morti e diversi feriti negli scontri avvenuti ieri a Slaviansk, nell'Ucraina orientale. Qui il governo ha organizzato un'"operazione antiterrorismo" contro gli insorti armati filo-russi. Il Consiglio di sicurezza nazionale ucraino ha dato infatti il via a una operazione "su vasta scala" nell'Est del Paese a cui prenderanno parte anche i militari dopo l'annuncio del presidente Oleksandr Turchynov in un intervento al Parlamento trasmesso in diretta tv. Turchynov ha promesso l'amnistia ai separatisti filo russi che occupano gli edifici pubblici in diverse località della regione di Donetsk, Kharkiv, Luhansk e Mariupol e che lasceranno volontariamente i siti entro oggi. Lo stesso presidente ucraino poco prima aveva dichiarato che la Russia sta conducendo "una guerra contro l'Ucraina. E' stato versato il sangue nella guerra che la Russia conduce contro l'Ucraina, ha detto. Intanto - riferiscono fonti dell'Onu - proprio per discutere della crisi ucraina e sugli ultimi sviluppi, il Consiglio di Sicurezza si riunirà alle 20 ora di New York (le due di questa notte in Italia) su richiesta di Mosca.

Nuovo ultimatum di Kiev ai separatisti filorussi: consegnate le armi entro le 9 
Il nuovo ultimatum di Kiev ai separatisti filorussi prevede che dovranno consegnare le armi entro le 9 locali  di stamattina quando in Italia saranno le 8. Immediata la replica da parte di Mosca. Il ministro degli Esteri Lavrov ha detto che l'ordine del presidente ucraino di usare l'esercito per sopprimere le proteste nell'Est del Paese è vergognoso. 

Yanukovich: il Paese è in guerra civile
Da Rostov sul Don in Russia - dove si è rifugiato dopo aver perso il potere in seguito alla rivolta di Maidan - torna a parlare l'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich: "In Ucraina - dice - è iniziata una guerra civile L'ex capo di Stato ha inoltre criticato la decisione di svolgere elezioni presidenziali anticipate affermando che "il dialogo nel Paese è più importante" e ha tuonato che le nuove autorità ucraine saranno incriminate per le loro azioni. 


Kiev ha, intanto, invitato gli abitanti a non lasciare le loro case per sicurezza, per l'intera giornata di domenica.
 
Barricate a Slaviansk, scontri a Kharviv
Tra le vittime negli scontri di Slaviansk ci sono sono un militante pro-russo, ucciso in uno scontro a fuoco poco fuori dalla città, e un ufficiale di sicurezza coinvolto negli scontri. Questa vittima è stata confermata dal premier ucraino Avakov in un post su facebook. Intanto nelle strade di Slaviansk sono state erette barricate, e in molti hanno pubblicato video su youtube per documentarlo. Intanto anche a Kharviv ci sono stati scontri tra manifestanti filorussi e attivisti pro-ucraini. Nelle violenze almeno 10 persone sono rimaste ferite.

L'avvertimento di Washington
Sul fronte diplomatico, il segretario di Stato americano ha avvertito il suo omologo russo su eventuali conseguenze, misure che arriverebbero se la Russia non cercherà di smorzare la tensione nell'Ucraina orientale. Nel corso di una telefonata, John Kerry, ha espresso  a Sergei Lavrov, "la profonda preoccupazione che gli attacchi delle ultime ore delle milizie nell'Ucraina dell'est siano stati orchestrati". L'accusa è che ci sia la Russia dietro questa nuova escalation di violenze. "I militanti -sottolinea il segretario di Stato americano- erano equipaggiati con armi russe e con le stesse uniformi indossate dalle forze russe che hanno invaso la Crimea". Intanto la Casa Bianca ha avvertito che il vicepresidente americano Joe Biden andrà a Kiev il 22 aprile "per incontri con i leader governativi e membri della società civile" ucraina.

Il "coinvolgimento di Mosca"
Quello di Kerry non è l'unico avvertimento a Mosca. Secondo l'ambasciatore Usa all'Onu, Samantha Powel, in ognuna delle città dell'Ucraina dell'Est dove si verificano attacchi di gruppi armati filorussi ci sono "tutti i segnali di ciò che abbiamo visto in Crimea", ovvero "segnali di un coinvolgimento russo". Quanto accade è per Powell "professionale e coordinato".

Rasmussen chiede a Mosca una de-escalation
Il segretario Generale della Nato interviene per chiedere alla Russia dei passi concreti per una de-escalation della tensione. "La Russia affronta una scelta: smettere di incolpare gli altri per le proprie azioni, ritirare le truppe, rimettersi in linea con gli obblighi internazionali e iniziare a ricostruire la fiducia altrimenti -avverte Rasmussen -  affronterà solo un isolamento internazionale più profondo". La credibilità internazionale della Russia, continua Rasmussen, è a brandelli "la Russia ha annesso la Crimea con la canna del fucile, in violazione a tutti gli impegni internazionali". 

Ban Ki-moon, appello alla calma
Arriva anche l'appello del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, a tutti i protagonisti della crisi ucraina a "usare la massima moderazione" e a dialogare per abbassare la tensione. Dicendosi "molto preoccupato di fronte ai rischi crescenti di scontri violenti", Ban ribadisce: "Le Nazioni unite sono pronte a sostenere una soluzione pacifica della crisi attuale in Ucraina".

Scontri e occupazioni nell'Ucraina Orientale
Non c'è solo Slaviansk come fronte caldo ucraino. Separatisti filorussi hanno assaltato e preso il controllo del quartier generale della polizia a Kramatorsk, nella regione orientale e russofona di Donetsk. Il blitz è stato compiuto da una ventina di uomini con le medesime divise che hanno aperto il fuoco nel comando. Sembra insomma ripetersi lo "schema Crimea": stesse divise anonime senza mostrine e senza distintivi, secondo alcuni le milizie di autodifesa, come si fanno chiamare, hanno anche le stesse armi. A Donetsk, dove i palazzi del governo sono ancora occupati, i manifestanti filorussi hanno preso il controllo del quatier generale della polizia. A Lugansk è occupata la sede dei servizi segreti, secondo alcuni testimoni i filorussi sarebbero armati di kalashnikov.