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MONDO

Immigrazione

Usa, Trump riapre le porte ai rifugiati, ma inasprisce i controlli per i cittadini di undici Paesi

In base alle nuove norme saranno raccolti più dati biografici sugli aspiranti rifugiati, esaminati i post sui social, le frequentazioni e i luoghi di lavoro

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Il presidente Usa Donald Trump
Dopo un blocco di 120 giorni, Donald Trump ha deciso di riprendere ad accogliere rifugiati, ma introducendo criteri di selezione molto più stringenti rispetto al passato per i cittadini provenienti da undici paesi "ad alto rischio", in gran parte a maggioranza musulmana.

Scaduto il travel ban
Lo ha reso noto l’amministrazione Usa, durante una "conference call" con i cronisti. Alla mezzanotte di martedì, infatti, è scaduto lo stop all’accoglienza dei rifugiati varato con il più generale travel ban, il divieto di ingresso negli Stati Uniti che, nell’ultima versione, riguardava i cittadini di Siria, Libia, Iran, Yemen, Ciad, Somalia, Corea del Nord e Venezuela e che è stato comunque parzialmente bloccato dalla magistratura.

Paesi "ad alto rischio" non specificati
In base alle nuove norme, i rifugiati di undici Paesi, che l’amministrazione non ha voluto indicare limitandosi a definirli «ad alto rischio», subiranno rinvii per altri 90 giorni nell’esame delle loro richieste di accoglienza per consentire controlli più stringenti. Un "vaglio potenziato", lo ha definito Jennifer Higgins, direttore associato per i rifugiati dei servizi d'immigrazione Usa.

"Vaglio potenziato"
Secondo la nuova regolamentazione, saranno raccolti più dati biografici sugli aspiranti rifugiati, esaminati i loro post sui social, le frequentazioni, i luoghi di lavoro e tutto ciò che sarà ritenuto rilevante. Per approvare l’accoglienza dei rifugiati, gli ufficiali federali dovranno poter dimostrare che il loro ingresso è nell’interesse nazionale. Funzionari antifrode saranno inoltre inviati nei centri di valutazione delle pratiche dei rifugiati all’estero.

Taglio delle quote di ammissione dei rifugiati
Il nuovo ordine si accompagna, comunque, a un netto taglio delle quote di ammissione dei rifugiati. Il presidente Barack Obama aveva fissato il tetto degli arrivi per l'anno fiscale fino al 30 settembre 2017 a 110mila. Trump, dopo il suo insediamento, l'ha più che dimezzato a 53mila e per il 2018 ha fissato il testo a 45mila.