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MONDO

Il Pentagono auspica strategia delle "tre R, Raqqa, Ramadi e raid"

Usa: truppe in Iraq e in Siria per i mancati progressi nella lotta all'Isis.

Per le fonti del washington Post, gli Usa stanno considerando l'ipotesi di spostare proprie truppe più vicine alla prima linea in Iraq e in Siria. Intanto il Capo del Pentagono Carter descrive i cambiamenti che si auspicano con la strategia delle "tre R, Raqqa, Ramadi e raid". Fonti Usa: L'Iran invitato per la prima volta a colloqui sulla Siria

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soldati Usa (LaPresse)
Washington
Gli Stati Uniti starebbero considerando l'ipotesi di spostare le proprie truppe più vicine alla prima linea in Iraq e in Siria. Lo riferisce il Washington Post, citando alti consiglieri della sicurezza nazionale che negli ultimi giorni avrebbero aumentato il loro pressing sulla Casa Bianca, motivandolo con l'insoddisfazione per i mancati progressi nella lotta all'Isis.

Il quotidiano Usa sottolinea che, se fosse approvata, comporterebbe una "significativa escalation del ruolo americano in Iraq e Siria". 

La proposta deve essere ancora approvata da Obama che potrebbe prendere una decisione entro questa settimana. Se il presidente si dovesse optare per il sì, non è ancora chiaro quante truppe aggiuntive verrebbero impegnate nei teatri. Secondo il Washington Post sarebbe in ogni caso un numero "relativamente piccolo".

Sempre secondo il quotidiano americano, alti funzionari degli Stati Uniti avrebbero evidenziato come tali misure potrebbero mettere gli Stati Uniti in diretto conflitto con il regime siriano e le forze che lo appoggiano,russe e iraniane.

Il ministro della Difesa, Ash Carter, nell'audizione della commissione Esteri del Senato, in cui ha descritto il piano con cui si vuole aumentare la pressione militare sullo Stato Islamico in Iraq e Siria, ha detto che "I cambiamenti che noi vogliamo li descriverei chiamandoli le "tre R", Raqqa, roccaforte dell'Isis in Siria; Ramadi, capitale della provincia di Anbar, in Iraq; e raid, cioè gli attacchi aerei da intensificare contro i jihadisti soprattutto in Siria".

Il punto principale è quello del nuovo sistema per fornire sostegno alle forze siriane moderate negli attacchi a Raqqa, la roccaforte dell'Is, dopo che è stato sospeso il programma fallimentare di addestramento dei ribelli siriani fuori dal Paese, iniziato lo scorso maggio con 500 milioni di dollari di finanziamento del Congresso.

Infatti Carter ha spiegato che "Mentre il vecchio approccio era di addestrare ed equipaggiare le forze fuori dalla Siria prima di inviarle a combattere, ora il nuovo approccio è di lavorare con i leader dei gruppi che stanno già combattendo e fornire loro addestramento ed equipaggiamento e copertura aerea per le loro operazioni".

Il capo del Pentagono ha così annunciato che intenderebbero rafforzare la campagna aerea, aumentando il numero dei caccia americani e alleati impegnati, per martellare l'Is con raid rafforzati nella frequenza e nella potenza. 

"Questo includerà più raid contro target importanti dell'Is mentre noi miglioreremo le nostre informazioni di intelligence", ha specificato Carter sottolineando che verranno prese di mira in particolare le installazioni petrolifere "che sono un pilastro fondamentale per la struttura finanziaria dell'Is".

Infine, Carter ha detto che l'operazione a Ramadi rappresenta un esempio della cooperazione tre le forze irachene e le tribù sunnite per la ripresa del territorio occupato dall'Is.

Fonti Usa: Iran invitato per la prima volta a colloqui sulla Siria
L'Iran è stato invitato per la prima volta a partecipare ai colloqui internazionali sul futuro della Siria. Lo hanno annunciato fonti ufficiali degli Stati Uniti, citate da Cbs News. Le fonti hanno aggiunto che Teheran non ha ancora risposto all'invito.

Il prossimo round di colloqui sulla crisi siriana si apre giovedì a Vienna e vi prendono parte, tra gli altri, il segretario di Stato degli Usa, John Kerry, e il ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov. A opporsi alla partecipazione dell'Iran è soprattutto l'Arabia
Saudita.