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TECH

Nuovo successo per Apple

iPhone 6, i prodotti della Mela oggetti del desiderio

Troppo costosi, senza i colpi di genio dell'era Jobs, con meno possibilità rispetto ai concorrenti (Android su tutti), anche un po' snob. Eppure iPhone 6 e iPhone 6 Plus, gli ultimi smartphone di Apple, piacciono, vendono e sono nella lista dei desideri di molti. Piccolo ripasso a due mesi dall'uscita

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di Sandro Calice
Il telefono “migliore” non esiste. Diffidate di chi ha certezze (in generale, ma anche) in questo campo. Esiste solo lo smartphone più adatto alle esigenze di ciascuno di noi, che sono necessariamente diverse. Al di là però della “guerra di religione” tra iOS (il sistema operativo mobile di Apple) e Android (il software per dispositivi mobili di Google), anche senza la magia di Steve Jobs, l’iPhone resta lo smartphone per antonomasia, che pur non essendo “il migliore” continua ad essere uno degli oggetti tecnologici più desiderati.

Quanto vende
Parliamo di un terminale che ad ottobre, a poco più di un mese dal lancio della versione 6 e 6 Plus, aveva venduto 39,3 milioni di unità, il 16% in più rispetto allo scorso anno e oltre i 38 milioni attesi dagli analisti. Una corsa che, secondo le stime, porterà ad Apple ricavi tra i 63,5 e i 66,5 miliardi di dollari entro il primo trimestre del 2015. Secondo i dati raccolti da Kantar Worldpanel da settembre a oggi, l’iPhone 6 Plus si è aggiudicato il 41% delle vendite di phablet negli Stati Uniti (dove i phablet costituiscono il 10% degli acquisti complessivi di smartphone). In Italia è marchiato Apple il 13,5 per cento degli smartphone venduti, mentre un anno fa la percentuale era del 10,1. Insomma, non solo un fenomeno di costume.

Gli “invidiosi”
Un successo che ovviamente genera “nemici”, oltre a quelli che storicamente accusano Apple di essere un universo troppo chiuso e costoso. E allora per ogni modello nuovo c’è la gara a scoprirne i difetti: ai tempi dell’iPhone 4 ci fu il cosiddetto antennagate (l’antenna, secondo le critiche, era stata piazzata male e impugnando il telefono in un determinato modo si riduceva la potenza del segnale). Con l’iPhone 6 i “gate” si sono moltiplicati: in principio è stato il bendgate, cioè la possibilità che l’iPhone si pieghi se tenuto nella tasca posteriore dei pantaloni e magari ci si siede pure sopra…pensate un po’ che strano. Poi c’è stato l’hairgate, cioè l’eventualità che portando il terminale all’orecchio per telefonare, i capelli e la barba si incastrino nella linea di demarcazione tra la scocca di alluminio e il pannello superiore in vetro. Per non farsi mancare niente, è spuntato anche il dyegate: occhio a mettere il telefono nella tasca dei jeans perché si colora di blu! Inutile dire che si sono rivelate tutte bolle di sapone. Forse anche per questo l’ultima moda ha un taglio tutto sommato positivo: è lo slapgate: per dimostrare le potenzialità della nuova funzione slow motion video a 240 frame al secondo della fotocamera, c’è gente che si fa prendere a ceffoni da rivedere poi al ralenti. Googlate uno qualsiasi dei “gate” e vi farete due risate.

Ma cosa c’è dentro
I due nuovi iPhone, 6 e 6 Plus, sono gli iPhone più grandi mai prodotti da Apple. Come spesso capita con le creazioni della Mela, hanno caratteristiche e potenza di calcolo inferiore ad alcuni diretti concorrenti (Samsung, Htc, LG), ma non si nota, anzi a volte le prestazioni sono superiori. L’iPhone 6 pesa 129 grammi ed è spesso 6,9 millimetri, ha uno schermo di 4,7 pollici Retina HD da 1334 x 750 pixel a 326 ppi (il 6 Plus pesa 172 grammi per 7,1 millimetri, schermo da 5,5 pollici e Retina HD da 1920 x 1080 pixel a 401 ppi). Cuore della macchina, il processore A8, il secondo di generazione a 64-bit, e il coprocessore M8, che nell’applicazione Salute traccia costantemente i nostri movimenti e la nostra attività fisica (attenzione, può generare depressione). Il punto forte è sicuramente la fotocamera, identica per i due modelli (il 6 Plus ha in più lo stabilizzatore): messa a fuoco continua, video in HD a 1080p per 60 fotogrammi al secondo, moviola, time-lapse e foto panoramiche fino a 43 megapixel.

Lo regalo a Natale?
Se avete un iPhone 5S il passaggio al 6 potrebbe non valere la pena, anche per i costi: iPhone 6 parte da 729 euro per la versione da 16GB e arriva ai 949 della versione da 128GB. Se si prende con un’operatore telefonico il prezzo è più abbordabile, ma si perde il secondo anno di garanzia presso Apple (che passa a carico del venditore), uno dei punti assoluti di forza dell’azienda di Cupertino. Il discorso cambia per l’iPhone 6 Plus (839 euro il 16GB, 949 il 64 e addirittura 1.059 il 128GB), che date le dimensioni rientra di diritto nella categoria phablet ed è un’esperienza d’uso completamente diversa. Difficile, anzi impossibile, utilizzarlo con una sola mano, nonostante la possibilità di “dimezzare” lo schermo con un doppio tap per ridurlo a portata di pollice. Ma se consumate molti video, foto, videogiochi, e anche se usate molto lo smartphone per lavoro, per leggere e scrivere (comoda la modalità landscape tipo iPad), allora è il vostro terminale. Introdotti finalmente (Android ce li ha da tempo) i widget nel centro di controllo, per eseguire le operazioni più frequenti direttamente dalla schermata di blocco o dalla home senza aprire l’apposita app. iOS 8 si conferma un sistema operativo elegante, intuitivo e stabile, che ora permette, tra l’altro, di usare anche tastiere di terze parti, rispondere ai messaggi direttamente dalle notifiche e attraverso Siri (l’assistente vocale) riconoscere le canzoni. L’oggetto è bello, piacevole al tatto, anche con un display che si sporca molto meno dei modelli precedenti. E ovviamente ha un enorme punto di forza nello sterminato App Store, che a giugno 2014 contava più di 1.200.000 applicazioni sviluppate da terze parti, con oltre 75 miliardi di download. Lo spot di Apple, c’è un app per tutto, è molto vicina alla realtà. E alcuni suggerimenti ve li diamo anche noi: forse non avete del tutto idea di quello che potete fare col vostro “telefono”.